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Coggiola, la Sovrintendenza dice di no all’ampliamento della casa di riposo

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Non si può toccare la villa storica: bisogna costruire un edificio separato

La Sovrintendenza ai beni artistici e architettonici dice di no al progetto di ampliamento della casa di riposo di Coggiola. O meglio: dice di no alla costruzione di una nuova ala attaccata all’edificio, perché non si vuola che si vada a toccare una volla di valore storico qual è la struttura di via 4 Novembre. «In effetti ci sono alcuni aspetti da rivedere  – spiega Celestino Zulato, referente della cooperativa Anteo per la casa di riposo -. Il parere ricevuto non è stato positivo e così sono state predisposte le opportune modifiche». Quindi ok all’ampliamento, ma dovrà essere costruito un edifcio a parte, una sorta di dependance.

Di fatto, si tratta della terza volta che il progetto viene fatto e rifatto: per primo era stato il Comune a presentare ormai una decina di anni fa la candidatura per avviare i lavori, la Regione aveva dato il via libera ma i contributi non erano mai arrivati. Poi c’era stato il progetto presentato un anno fa dalla coop Anteo che ha rilevato la struttura. E adesso quello che dovrebbe avere l’ok anche dalla Sovrintendenza. L’obiettivo è arrivare ad avere 30 posti letto andando a dare un servizio non solo agli autosufficienti, ma anche ai non autosufficienti. Altro aspetto da non dimenticare sono i lavori per adeguare la struttura alle disposizioni dell’Azienda sanitaria.

«Attualmente – conclude Zulato – siamo soddisfatti dei numeri. Abbiamo una media di 19 o 20 ospiti, siamo praticamente a regime. Sono partiti diversi progetti e anche le famiglie sono soddisfatte del servizio che viene offerto».

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