Attualità
Coggiola ricorda Vincenzo Lentini: volontario, sportivo, impegnato per il paese
Coggiola ricorda Vincenzo Lentini: sportivo, volontario, avisino e appassionato tele-operatore. Aveva 72 anni.
Coggiola ricorda Vincenzo Lentini
Quando c’era da mettersi all’opera per la sua Coggiola, Vincenzo Lentini c’era sempre. Che si trattasse di organizzare una mostra, di preparare una corsa o di collaborare a una festa di paese lui era pronto a dare il proprio contributo sempre con il sorriso sulle labbra e in modo disinteressato. È morto giovedì 1 settembre all’ospedale di Ponderano Biella dove era ricoverato.
La malattia nell’ultimo periodo aveva messo a dura prova il suo fisico, il suo cuore si è fermato ma il suo ricordo rimarrà vivo. Aveva 72 anni.
Vincenzo Lentini, conosciuto anche come Vincenzino, lascia la moglie Pierangela, ma anche la figlia Valeria, con Raffaello e Daniele. La famiglia rivolge un ringraziamento a Giancarlo Piletta e a tutte le persone che sono state vicine in questo periodo di sofferenza.
Tante associazioni in lutto
Non a caso sono davvero tante le epigrafi di partecipazione affisse a Coggiola nei giorni scorsi. Ci sono gli Amatori sport, l’Avis, la Pro loco e anche il Comune.
L’amministrazione comunale di Coggiola si è unita al lutto della moglie Pierangela Bora Barchietto, consigliera comunale ed ex vice sindaco. Anche la Pro loco di Coggiola ricorda Vincenzo Lentini come un prezioso collaboratore. Anche l’Avis Coggiola prende parte al lutto ricordandolo come donatore emerito della sezione, primo tra i donatori ad aver raggiunto la cifra delle 100 donazioni.
Vincenzo Lentini a Coggiola è sempre stato un volto conosciuto. «Da ragazzino prima di andare a scuola passavo con i miei compagni dalla sua bottega a prendere il panino al salame. Per noi era una novità – ricorda l’ex sindaco Gianluca Foglia Barbisin –. E lui era dietro al suo bancone sempre disponibile».
Un punto di riferimento
Dopo aver gestito una gastronomia in paese, negli ultimi anni aveva lavorato al Carrefour a Borgosesia. Con la pensione aveva poi potuto dedicarsi maggiormente al paese.
«A Coggiola era sempre nel vivo di tutte le iniziative – ricorda ancora Foglia Barbisin –, era una persona a cui si pensava quando bisognava organizzare qualcosa. Era appassionato di filmati era vicino anche alla nostra amministrazione perché gestiva gli impianti a Granero del teatro. Poi con la malattia ha dovuto lasciare un po’ questa parte. E ha sempre fatto tutto fatto in modo disinteressato».
Grazie anche al suo archivio di filmati era una memoria storica del paese. «Raccoglieva filmati di Coggiola, aveva realizzato una sorta di archivio anche degli anni passati. Grazie al suo lavoro e alla sua passione è stato possibile recuperare davvero tanto materiale che sarebbe andato perso. Credo che ci lasci una piccola eredità spirituale su come bisogna vivere il paese».
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