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Coggiola, un’autobotte al giorno per rifornire di acqua le Piane. E non basta: protestano i villeggianti
Il sindaco Setti parla di situazione difficile: «Il numero di turisti è aumentato e le sorgenti non ce la fanno più»
Coggiola, un’autobotte al giorno per rifornire di acqua le Piane. E non basta: protestano i villeggianti. Numerosi sono coloro che tra luglio e agosto hanno deciso di trascorrere le vacanze a Piane e Viera.
Coggiola, un’autobotte al giorno per le Piane
La presenza consistente di persone ha portato però qualche problema per quanto riguarda il rifornimento d’acqua. Per garantire comunque il servizio il Comune in accordo con Cordar Valsesia ha chiamato le autobotti. Nei punti di massima criticità addirittura ne sono salite una al giorno.
La situazione segnalata dai villeggianti
La situazione è stata segnalata da alcuni villeggianti. «Da fine luglio – spiega il sindaco Paolo Setti – abbiamo avuto un aumento di villeggianti nella zona di Viera e delle Piane, la zona aveva già problemi di carenza idrica e con un aumento esponenziale di utenti l’acqua non bastava per tutti. Così in accordo con Cordar Valsesia sono state attivate le autobotti per rifornire le vasche». Il problema è legato al periodo siccitoso. «A luglio abbiamo avuto alcune precipitazioni importanti – riprende Setti -, ma non sufficienti per andare a riempire le vasche dell’acquedotto e garantire l’acqua per tutti. Teniamo conto che nel periodo di inizio agosto e fino a Ferragosto abbiamo visto un aumento importante di villeggianti, fino a cinquanta nuclei famigliari».
La protesta
Tra i villeggianti c’è però chi protesta: «La Valsessera è considerata valle depressa perché oltre ai bellissimi panorami non ha nessuna attività – scrive Anita Poluzzi -. L’ingegno notevole dello Zegna e di altri imprenditori tessili ha compreso che la sua ricchezza era l’acqua su cui costruire una fiorente economia. E così è stato finché il mercato non ha decretato l’obbligo di chiudere tutte le fabbriche tessili , pregio e vanto della valle. Cosa rimane ora? Nulla se non un piccolo manipolo di turisti che regala un po’ di respiro alla valle senza risorse. Ma cosa rompe le uova nel paniere? La mancanza di quella materia prima su cui si è fondata la sua economia. L’acqua. Da che dipende?
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Da due anni a questa parte dalla siccità dicevano per convincerci. In realtà dalla cattiva gestione. Per mantenere funzionanti le case dei turisti occasionali o degli abitanti permanenti servono lavori continui e costosi. Ma se non scorre l’acqua dai rubinetti cosa resta da fare se non andarsene, ben inteso pagando il servizio non erogato. Hanno mandato le autobotti che però non assicurano di non rimanere mezzo insaponato sotto la doccia ma ti fanno sperare che appena arrivate. puoi schiacciare il bottone della lavatrice. Tra l’altro l’autobotte che riempie la cisterna posta sulla strada di Noveis consente un’autonomia di meno di 12 ore. Gli ospiti che aspettiamo nei pressi di Coggiola dobbiamo rimandarli indietro rovinando a tutti i pochi giorni di meritata vacanza?»
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Angelo
28 Agosto 2023 at 16:21
che ci sia qualche perdita della rete idrica?