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Comune e parrocchia ai ferri corti a Cavallirio: curiose vicende storiche nel libro di Gianni Martinetti

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Quando il Comune di Cavallirio non pagava i sagrestani e i campanari… Questa e altre curiose vicende storiche nel libro di Gianni Martinetti.

Presentato il nuovo libro di Gianni Martinetti

I contenziosi tra il Comune di Cavallirio e la parrocchia di San Gaudenzio sono l’argomento dell’ultimo libro dato alle stampe dallo scrittore, storico e giornalista Gianni Martinetti, intitolato significativamente “Don Camillo e Peppone a Cavallirio”.

«Questo volume è il frutto di cinque anni passati negli archivi a cercare tutto ciò che riguardava i rapporti tra le due istituzioni. Il grosso del materiale rinvenuto riguarda i litigi per i pagamenti al sacrestano – spiega l’autore di numerosi scritti inerenti al territorio, tra cui il dizionario cavallirese-italiano –. Il Comune si dimostrava sufficientemente tirchio nel corrispondere la paga ai sagrestani, che erano anche campanari e seppellitori. Nel 1861 erano quattro; poi nel 1873 vennero ridotti di numero ma gli si voleva diminuire anche lo stipendio. Successivamente, arrivò un decreto del re Umberto I che diede ragione al parroco».

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Negli anni successivi cambiò anche il secolo, ma quest’abitudine al contendere non si placava, protraendosi addirittura fino agli anni ‘80 del secolo scorso.

«Fu infatti nel 1984 che si pose fine a questa diatriba, in una seduta definitiva tra il parroco don Modesto Platini e l’allora sindaco Pompilio Gallina».

La requisizione delle campane

Nel libro sono raccontate anche altre vicende riguardanti i nostrani don Camillo e Peppone, come la requisizione delle campane durante la Seconda guerra mondiale, per fornire ferro alla Patria.

«Quella fu una questione più che altro governativa ma, per il principio dei vasi comunicanti, finì per diventare anche in questo caso motivo di alterco tra l’amministrazione civile e quella religiosa».

«Il Comune tentò anche di appropriarsi dell’ossario, locale storico situato di fronte alla chiesa parrocchiale. Si tratta di una struttura che contiene dipinti del Settecento, di cui ho parlato in un’altra mia pubblicazione, “Dove riposa la memoria”. Anche questa faccenda si risolse a favore della parrocchia, perché il sacerdote don Bartolomeo Savoini prese in mano la documentazione che ne attestava la proprietà e chiuse definitivamente la contesa».

Slitta la presentazione

Il libro di Martinetti doveva essere presentato ufficialmente in occasione della festa patronale, ma la situazione sanitaria ha reso necessario il rinvio alla primavera.

Nel frattempo, gli interessati possono rivolgersi a lui direttamente, anche tramite le sue pagine social, oppure recandosi all’edicola-tabaccheria del paese.

Pronto un nuovo libro

La fase di stallo dovuta alla pandemia non ha però fermato l’ex-presidente del circolo culturale “Al Rundò”, che ha già pronto un altro tomo da dare alle stampe.

«Si tratta di “Michelangelo dei morti” ed è dedicato allo scultore Giuseppe Maria Sartorio, nato a Boccioleto da padre cavallirese. Questo artista lavorò in quattro studi di scultura, a Torino, Roma, Cagliari e Sassari. Molti hanno scritto di lui, parzialmente. Ho ricercato il materiale che lo riguarda, facendo un collage di dati, in modo da tracciare in maniera organica la sua vicenda».

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