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Comunità disabili in Valsessera, via libera ai primi ospiti

«Ora la convenzione con l’Asl è stata firmata e si può partire. Ci sono ancora tre posti a disposizione»

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comunità albero portula

Comunità disabili in Valsessera, via libera ai primi ospiti.  E’ stata firmata il 7 aprile la convenzione tra Unione Montana e Asl Vercelli. Ora gli appartamenti della Comunità L’Albero di Portula sono pronti per ospitare cinque ospiti, a cui offrire un’esperienza di vita autonoma in una struttura protetta.

Comunità disabili in Valsessera al via il progetto

Una risposta alla richiesta di chiarimenti esposta nelle scorsa settimane dall’Associazione handicappati Valsessera, principale promotrice del progetto.

«Purtroppo anche questo bel progetto è diventato oggetto di polemica – commenta Francesco Nunziata, assessore ai servizi sociali dell’Unione montana Valsesia –. Capisco che le tempistiche si siano dilatate più del previsto, e che dall’inaugurazione dei locali all’attivazione del servizio sia passato molto tempo ma bisogna pensare che si tratta di un servizio molto delicato. Serve infatti stabilire modalità di accesso e di gestione». E proprio nei giorni scorsi si è proceduto a sottoscrivere la convenzione.
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Ancora tre posti

Nunziata spiega che al momento nella Comunità sono già ospitati due soggetti autosufficienti con media disabilità che potranno cominciare la loro vita negli appartamenti: «Per quanto riguarda i rimanenti tre soggetti – aggiunge l’assessore Nunziata – non sarà difficile individuarli tra i nostri assistiti, o anche nel territorio dei consorzi limitrofi. Offriamo una grande opportunità per l’acquisizione di un’indipendenza preziosa, addirittura anche la prospettiva di un inserimento futuro nel mondo del lavoro. Un progetto che fa bene sia agli ospiti che ai loro familiari. L’idea si poggia infatti sui principi contenuti nella Legge 112/2016, conosciuta come “Dopo di noi”, che pone il tema di operare a favore della promozione di una vita il più possibile indipendente per le persone con disabilità.
È proprio in quest’ottica che questo tipo di residenzialità mette al centro la dimensione evolutiva delle persone – spiega ancora l’amministratore – con l’obiettivo di favorire l’autonomia degli ospiti, stimolando le loro capacità personali».

L’unità abitativa

L’unità abitativa denominata Noikos è composta una camera singola e due doppie, oltre a spazi comuni che verranno condivisi dagli ospiti. Le persone che vivranno negli appartamenti condivideranno anche gli altri spazi della casa, ma ciascuno di loro avrà un proprio progetto di vita, vivendo il proprio tempo lavorativo o libero secondo le proprie aspirazioni, sempre con la presenza di educatori e assistenti familiari.

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