Attualità
Consorzio Casa Gattinara trova una ventina di alloggi per i profughi
Consorzio Casa Gattinara trova una ventina di alloggi per i profughi
Si può mettere a disposizione locali o dare un sostegno economico. I richiedenti sono soprattutto mamme con bambini.
Il Casa cerca alloggi per i profughi: una ventina di famiglie apre le porte a chi scappa dalla guerra in Ucraina
Si tratta prevalentemente di appartamenti indipendenti su un territorio che comprende 12 Comuni, mentre sono comprensibilmente poche le offerte di camere in coabitazione. Ancora diversi i nodi da sciogliere
Già una ventina di famiglie sul territorio del consorzio socio-assistenziale Casa (che comprende 12 Comuni, tra i quali Gattinara dove l’ente ha sede) è pronta ad ospitare i profughi ucraini. Un numero non proprio basso, considerato che l’avvio della campagna di aiuti è iniziata da solo un mese, e che probabilmente è destinato ad aumentare in relazione alla crisi umanitaria. Ad occuparsi della complessa operazione è il Casa, che ha diffuso una locandina per invitare i proprietari di appartamenti e case sfitti, oppure chi ha disponibilità di stanze nel proprio alloggio, a rendersi disponibili ad ospitare per un certo periodo di tempo i cittadini ucraini.
«Finora, i rifugiati (una sessantina solo a Gattinara, ndr.) sono stati tutti sistemati in brevissimo tempo, perché arrivavano nel posto in cui già c’erano persone che conoscevano – spiega Valeria Artuso, che segue il progetto al Casa -, ma ora stanno arrivando persone che non hanno una destinazione. Per questo abbiamo iniziato a cercare abitazioni, contando sulla generosità dei novaresi e dei vercellesi. Una ventina di famiglie ha segnalato di essere disposta a concedere i locali. Si tratta in massima parte di abitazioni vuote, che verranno destinate alle famiglie in arrivo. Quest’ultime sono composte essenzialmente da donne e bambini». Più rara la disponibilità di locali in coabitazione con i proprietari, una sistemazione certamente più complessa dal punto di vista logistico.
Garanzie per i rifugiati
La procedura per l’assegnazione di alloggi è veloce e prevede una serie di garanzie per i rifugiati. «Quando riceviamo la segnalazione di un alloggio disponibile – spiega Artuso – inviamo due nostri operatori a visitarlo, in modo da valutarne le caratteristiche, le condizioni e quante persone potrebbe ospitare. La fase successiva prevede che entri in campo l’assistente sociale, che deve prendere contatto sia con la famiglia ospitante, sia con le persone che potrebbero eventualmente entrare in quell’abitazione. Se non vi sono problemi, in breve tempo i rifugiati si insedieranno nella casa individuata». Dal punto di vista economico la recentissima ordinanza firmata dal capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio prevede l’erogazione di 300 euro al mese per ciascun rifugiato (150 per i minori), fino al massimo di tre mesi.
Proprietari, poche garanzie
Non altrettante garanzie però finora sono state fornite ai proprietari degli immobili. Ciò che ancora va stabilito e regolamentato è il “patto” per stabilire la durata dell’occupazione, le condizioni, i rimborsi per le spese delle utenze. «Stiamo percorrendo due strade – spiega la referente del progetto -, una con la Prefettura, per capire se si potrà stilare una convenzione e se verrà riconosciuto qualche contributo alle famiglie ospitanti; e l’altra con la Protezione civile, che potrebbe mettere a disposizione un fondo da destinare ai rimborsi. Una terza via potrebbero essere i contributi raccolti tramite il nostro fondo. Avremo poi un incontro con la Fondazione Valsesia per l’eventuale finanziamento di un progetto sul territorio».
Manca anche la definizione della tutela legale delle parti, che riguarda il tipo di accordo e le clausole, ad esempio inerenti alla conclusione dell’ospitalità, piuttosto che al risarcimento di eventuali danni. Un primo paletto è stato messo dall’ultimissimo Dpcm, che fissa la protezione temporanea dei profughi ucraini a partire dal 4 marzo, con decorrenza di un anno; al dispositivo è collegato il permesso di soggiorno.
Prosegue la solidarietà
Tanti gli aiuti di enti e associazioni per quanto riguarda il “quotidiano”. «Abbiamo ottenuto la disponibilità della San Vincenzo, che ha messo a disposizione abbigliamento e buoni per la spesa; la Croce rossa ha un canale aperto con il banco alimentare e ha a disposizione un proprio fondo, che potrebbe destinare a questo tipo di interventi». Chi intendesse segnalare una disponibilità abitativa può contattare il numero 3480011742. Per sostenere l’accoglienza sul territorio, è possibile donare sul conto corrente postale 14072136, oppure all’Iban IT64B0608510316000050414579, con causale “Aiuti per l’Ucraina”.
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