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Cosrab Biella: accordo con Biorepack per la raccolta dell’umido
Cosrab Biella: accordo con Biorepac per la raccolta dell’umido
Cosrab Biella: accordo con Biorepac per la raccolta dell’umido
Un importante altro passo verso i cittadini e l’ambiente da parte di Co.SRAB: ieri infatti il consorzio smaltimento rifiuti area biellese ha firmato una convenzione con Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile. Per la raccolta, il trasporto e il trattamento insieme all’umido delle bioplastiche compostabili arriveranno corrispettivi fino a circa 250 euro per tonnellata.
Ciò significherà più risorse per la gestione dei rifiuti, a fronte di una migliore raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi compostabili agli scarti di cucina biodegradabili che, trasformarti in compost, contribuiranno a donare salute ai terreni agricoli ea eliminare assieme i cambiamenti climatici. Sono molti i vantaggi derivanti dalla convenzione firmata oggi tra Co.SRAB e nazionale Biorepack, consorzio del sistema CONAI per il riciclo organico degli imballaggi in bioplastica compostabile, che devono essere conferiti insieme all’umido.
Spiega Gabriele Bodo Sasso, Presidente Cosrab: «Il consiglio di amministrazione del nostro Consorzio si è da subito interessato, attraverso attività di comunicazione ed aiuti economici ai comuni per la copertura dei costi di start-up, al fine di colmare una delle principali lacune pregresse nella gestione del rifiuto urbano sul nostro territorio: la raccolta dei rifiuti organici, non ancora attiva in tutti i comuni Biellesi. Un passo dovuto, anche in vista dell’obbligo di legge, scattato dall’1 gennaio 2022. Ma una raccolta qualitativa non può rimuovere dalla corretta gestione dei materiali da parte dei cittadini: l’umido domestico non deve essere conferito sfuso nei contenitori, ma non si possono soprattutto usare sacchetti di qualsiasi tipo, occorre prestare attenzione all’utilizzo dei soli sacchetti in plastica biodegradabile e compostabile. Non vanno necessariamente acquistati, si possono riutilizzare tranquillamente quelli forniti con l’acquisto di frutta e verdura. Una spesa consapevole diventa quindi fondamentale per migliorare la raccolta: non solo i sacchetti biodegradabili e compostabili, come già detto, possono essere riutilizzati per contenere i rifiuti, ma va evidenziato come nell’organico si possono conferire anche cialde del caffè, piatti e posate, se realizzati in bioplastica compostabile certificata.
In base all’accordo, Co.SRAB garantirà la gestione dei rifiuti di imballaggio in bioplastica compostabile insieme alla frazione umida, dalla raccolta differenziata fino al riciclo organico, il compostaggio, in linea con la nuova normativa nazionale che da inizio 2022 ha introdotto l’ obbligatorietà della raccolta differenziata dell’umido urbano insieme alle bioplastiche compostabili.
La convenzione sottoscritta prevede che Co.SRAB, tramite il gestore del servizio di igiene urbana SEABSpA, promuova la raccolta differenziata della bioplastica compostabile assieme alla frazione umida, garantisca il successivo avvio a riciclo organico e favorisca la riduzione dei materiali estranei non compostabili. A fronte di questo impegno il Consorzio BIOREPACK riconoscerà dei corrispettivi economici attraverso un sistema premiale, basato sulla qualità della frazione umida raccolta in modo differenziato. Più elevata sarà la qualità della frazione umida raccolta e saranno maggiori i corrispettivi conferiti dal Consorzio BIOREPACK.
Fondamentale sarà il ruolo attivo dei cittadini: in particolare porre la massima attenzione a non conferire rifiuti incompatibili con i rifiuti
umidi, in particolare la plastica tradizionale. In questo modo, il consorzio BIOREPACK potrà riconoscere al comune il massimo dei corrispettivi per
raccolta, trasporto e trattamento delle bioplastiche compostabili, ovvero fino a circa 250 euro a tonnellata.
L’aumento di rifiuti organici trattati correttamente sottrae materiali allo smaltimento in discarica o nell”inceneritore e produrre compost, un concime naturale, di contro ai fertilizzanti sintetici, che “restituisce” sostanza organica ai terreni. A giovarsene non sono solo le piante e la produzione agricola (che, al contrario, in presenza di suoli degradati sta pericolosamente diminuendo), ma anche la lotta al cambiamento climatico il riscaldamento globale. La sostanza organica, infatti, è costituita nei
principali terreni di carbonio che viene immagazzinato, migliorando la fertilità, anziché introdotta in atmosfera sotto forma di CO2, una delle
cause dell’effetto serra. I suoli sono il secondo più grande magazzino di carbonio nel Pianeta dopo gli oceani. Più carbonio nel terreno significa
quindi meno CO2 in atmosfera.
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