Seguici su

Attualità

«Costretti ogni volta a rivolgersi a un medico diverso». Malumore in Valsesia verso gli ambulatori

Riunione pubblica con il referente di Forza Italia in bassa valle.

Pubblicato

il

«Costretti ogni volta a rivolgersi a un medico diverso». Malumore in Valsesia verso gli ambulatori. Riunione pubblica con il referente di Forza Italia in bassa valle.

«Costretti ogni volta a rivolgersi a un medico diverso». Malumore verso gli ambulatori

L’ambulatorio distrettuale “tampone”, con il turn over di medici, non passa l’esame dei cittadini. La protesta è stata raccolta nei giorni scorsi nel corso di una riunione pubbloica organizzata dal grignaschese Cristian Borsoi, portavoce del circolo Forza Italia Alto Novarese e Valsesia.

Come è noto, nei mesi scorsi l’Asl Vercelli ha aperto ambulatori a Borgosesia, Varallo, Gattinara e Prato Sesia. E’ un servizio che garantisce assistenza agli utenti senza medico di base, avvalendosi di diversi specialisti. Si tratta di una soluzione tampone che però, alla lunga, sta creando anche qualche malumore tra i pazienti.

Troppi cittadini senza medico

«Alcuni mesi fa un medico di Prato Sesia è andato in pensione e ha lasciato “scoperti” molti abitanti nei paesi di Romagnano, Prato Sesia e Grignasco – ricorda Borsoi -. Per ovviare a questo problema L’Asl di Vercelli, in accordo con i sindaci dei paesi chiamati in causa, ha aperto anche a Prato Sesia un ambulatorio in cui ruotano sei o sette medici due giorni alla settimana. E’ evidente che questa situazione non può essere quella definitiva per i vari problemi che si possono creare. A tal proposito, l’altro sera abbiamo organizzato un incontro a Grignasco con la presenza di un campione di abitanti rimasti scoperti dal medico».

Borsoi evidenzia che durante la riunione sono state segnalati parecchi problemi: «Le criticità emerse sono le diverse: per esempio, l’obbligo di fissare l’appuntamento con il medico non in base all’esigenza del paziente ma in base ai turni dei medici. Lamentata anche la difficoltà per gli anziani che non possono raggiungere l’ambulatorio, in un altro paese, per ritirare le ricette dei farmaci».

Troppi medici per un solo paziente

E ancora: «L’uso di strumenti tecnologici: non tutti hanno, o sanno usare la mail o WhatsApp, o per effettuare una visita. E’ emersa inoltre la difficoltà nella gestione dei giorni di mutua nel caso un paziente non stia bene. Ogni volta che il paziente si reca in ambulatorio incontra un medico diverso».

Su questo punto, Borsoi precisa: «Questo, secondo me, è il problema più grave poiché mette nelle condizioni il paziente di non avere un medico di fiducia che conosca la sua storia, anzi, ogni volta devono raccontare la loro vita al medico di turno».

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *