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Cureggio, i campanari dell’ultima generazione

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I tre giovanissimi campanari, orgogliosi di essersi riappropriati di un’antica tradizione, hanno rimesso a punto la tastiera e a Pasqua le campane d’allegrezza curreggiesi hanno ripreso a suonare.

A Cureggio li chiamano i «mataj dal campanìn», i ragazzi del campanile: Samuele Rossi, 18 anni, liceo scientifico; Samuele Fornara, 17 anni, istituto aeronautico ed Edoardo Pastore, 16 anni, istituto agrario.

La loro storia inizia poco dopo le feste di Natale del 2014 quando i tre amici – appassionati di musica – si avventurano sul campanile del paese per staccare la cometa. E lì, tra polvere e ragnatele, scoprono la vecchia tastiera in legno, risalente al 1920, deteriorata e praticamente inservibile come pure le cinque campane più antiche.

Ad acquistarle, pagandole di tasca propria, era stato il parroco, don Enzio Teruggi, e sempre lui, nel 1944, a riportarle sul campanile dopo che il comando nazifascista di stanza a Borgomanero le aveva requisite per fonderle e farne armi. Le cinque campane iniziali furono poi, nel 1987, affiancate da altre tre. 

I tre giovanissimi campanari, orgogliosi di essersi riappropriati di un’antica tradizione, hanno rimesso a punto la tastiera e a Pasqua le campane d’allegrezza curreggiesi hanno ripreso a suonare.

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