Da Valdilana a Berlino: Francesca pronta per gli Special Olympics

Da Valdilana a Berlino: Francesca pronta per gli Special Olympics. Sedani,  che ha 26 anni e vive a Ponzone, parteciperà ai giochi mondiali estivi a Berlino nella squadra di pallavolo unificata femminile. La giovane fa parte della Asd Passeportout di Borgosesia.

Da Valdilana a Berlino: il sogno di Francesca

«Sto già facendo gli allenamenti e dal 18 al 20 febbraio andrò a Bergamo per ritrovarmi con gli altri membri della squadra azzurra – racconta la sportiva -. Parteciperemo alla cerimonia di apertura, a quella di chiusura e alle manifestazioni collaterali, oltre naturalmente a scendere in campo». Una passione grande per lo sport, oltre alla pallavolo Sedani pratica il nuoto e il basket, oltre a fare volontariato nell’associazione Delfino di Valdilana.

Il lavoro

La giovane lavora nella ditta Loro Piana. «Già alle superiori – continua la ragazza – mi piaceva giocare a pallavolo. A settembre del 2021 sono entrata a far parte dell’associazione Passeportout e quindi sono tornata a praticare questa disciplina che mi piace. Sono davvero contenta di poter proseguire questo percorso sportivo e di andare ai mondiali estivi. Mi alleno ogni sabato mattina e mi diverto». Con lei a Berlino ci saranno atleti e coach: Yuri Brancaglion (pallavolo unificata), Melania Chirra (ginnastica ritmica), Ginevra Baraggioni (partner pallavolo unificata femminile), Paolo Vinzio (tecnico della pallavolo unificata).

Tutto pronto

«Non vediamo l’ora di questi mondiali estivi – spiega Francesca Vinzio, presidente dell’associazione Passeportout – per Francesca e per i ragazzi è una grande opportunità. Si tratta del più grande evento inclusivo del mondo con migliaia di atleti che gareggiano nelle varie discipline. Avere questi nostri atleti convocati è una soddisfazione. Portacolori dell’Italia saranno 142 persone: 97 atleti e 45 coach». L’ Asd Passeportout è un’associazione che promuove attraverso lo sport l’inclusione, il benessere psicofisico ed emozionale delle persone con disabilità. «La motivazione che ci spinge a fare tutto ciò è che la pratica sportiva, in un ambiente professionale e con operatori specializzati, sia per le persone con disabilità un mezzo di crescita personale».

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