Attualità
Davide scrive un libro dedicato ai compagni di classe
Davide scrive un libro sulla sua classe e la scuola: divertente opera a quattro mani firmata dal ragazzo insieme al suo insegnante.
Davide scrive un libro
Un modo per sentirsi più vicini e in contatto malgrado i lunghi mesi trascorsi lontano per via della pandemia. Si intitola “Il mio mondo, la mia scuola” ed è il libro scritto dal giovane Davide Campisi e dal suo insegnante di sostegno Fabio Ansermino. Un “viaggio”, in questo periodo di didattica a distanza, per parlare della classe seconda A di Ronco a Valdilana, frequentata da Davide e dove Ansermino insegna.
Il ragazzo, che vive a Portula era stato già sotto i riflettori per la catena di solidarietà nata dall’Auser Valsessera, per l’acquisto di un automezzo per i suoi spostamenti. Davide soffre infatti di tetraparesi spastica che lo costringe su una sedia a rotelle: ma è un gran chiacchierone, gli piace il canto e la musica anche di autori melodici come Gigi D’Alessio. E ora anche scrittore.
L’idea
«Come è nata l’idea del libro? – spiega Davide – Il mio professore mi ha telefonato lanciandomi questa idea che mi è sembrata subito molto interessante per descrivere la mia classe e i compagni. Mi sono divertito a descriverli, anche in modo ironico. Siamo un bel gruppo, mi sono trovato bene ed è stato molto bello anche vedere il libro crescere. Il professor Fabio è eccezionale e mi sta vicino. Mi è piaciuto molto “fare” un libro, anche la copertina è stata disegnata dai miei compagni. Non è da tutti e sono davvero contento di questa esperienza».
Un segno di passaggio
Ansermino ha insegnato educazione motoria e attualmente segue Davide come insegnante di sostegno. «Si tratta di uno scritto – spiega – cosiddetto a “quattro mani”, o meglio due mani, le mie, ed un cervello, quello di Davide. Entrambi, ad un certo punto, abbiamo sentito la necessità e l’esigenza di lasciare un segno del nostro passaggio, breve o lungo che sia in questa classe. L’elaborato ha una presentazione personalizzata di ogni compagno, attraverso aneddoti e piccoli avvenimenti accaduti o frutto della nostra fantasia. I compagni hanno poi avuto modo di rispondere raccontando qualcosa che ricordi il rapporto con lui e identificandosi in un brano musicale».
Le reazioni dei compagni
Ci sono anche pensieri rivolti ai professori, ai collaboratori scolastici, all’educatore Claudio Garbella, al dirigente scolastico Riccardo Ongaretto e alle persone che fanno parte dell’istituto comprensivo di Trivero. Il lavoro è stato anche un modo per avvicinare i giovani e farli conoscere più a fondo, visto il periodo di pandemia, che li ha tenuti lontani dalla classe.
«Sei simpatico, divertente e creativo – scrive Marika – apprezzo l’idea di fare questo libro perché sapere cosa piace o non piace a una persona è un modo per fare amicizia e conoscersi meglio». E Stella aggiunge: «Caro Davide, vorrei dedicarti questa canzone di Elisa che si intitola “Qualcosa che non c’è” Credo che sia molto utile il contenuto, anche se difficile, l’importante è provarci. Il segreto è fare tutto come se ci fosse solo il sole e non qualcosa che non c’è».
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