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Dipendenti licenziati, la Seso di Borgosesia replica al sindacato
Dipendenti licenziati, la Seso di Borgosesia replica al sindacato. Sulla questione del licenziamento dei due dipendenti da parte della società, e che porterà a fine giugno a una prima udienza in tribunale a Vercelli, interviene Seso.
Dipendenti licenziati, la Seso di Borgosesia replica al sindacato
L’udienza deriva dal ricorso presentato dal sindacato Faisa Cisal, che tutela gli autoferrotranvieri, per il caso emerso l’estate del 2021 dopo la decisione del Comune di non rinnovare il contratto del servizio di scuolabus a Seso, e con la pronuncia da parte della società di due esuberi (due dei quattro autisti).
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A spiegare la posizione di Seso è l’amministratore unico Marisa Varacalli: «Seso è una società a intero capitale pubblico e, come tutte le aziende deve essere gestita secondo logiche imprenditoriali di efficienza, efficacia, economicità. Quando viene a mancare un contratto, non ci sono più le entrate che servivano a pagare il servizio e, se c’è del personale assunto per quel determinato contratto, questo viene licenziato per giustificato motivo oggettivo. Seso ha l’obbligo di provare in tutti i modi a distribuire il personale in esubero tra gli altri servizi purché tale personale sia necessario e abbia le idonee competenze. Per contro, il nuovo gestore del servizio ha l’obbligo di assorbire il personale uscente.
In primo luogo, determinanti sono i concetti di “competenza” e “necessità”: una società non è obbligata a tenere il personale impiegandolo in mansioni non necessarie alla società stessa e, secondo lo stesso principio, anche se nell’organico aziendale risultano esserci posizioni libere, non esiste l’obbligo a “coprirle” con lavoratori senza idonee competenze. Essendo Seso una società pubblica non può permettersi di andare in perdita, dunque non è pensabile che si “inventino” nuovi servizi per conservare il personale, in quanto non ci sarebbe la necessaria copertura delle spese. Nel caso specifico in questione, dei quattro autisti del servizio scuolabus, due siamo riusciti a reimpiegarli, uno nel trasporto pubblico e uno nella raccolta rifiuti, mentre per gli altri due non c’era questa possibilità, ma abbiamo spiegato molto bene, anche durante i vari incontri con i sindacati, che il nuovo gestore avrebbe dovuto riassumerli in virtù della clausola sociale presente nel contratto.
Le persone licenziate
I due licenziati hanno rifiutato di andare a lavorare per il nuovo gestore, come è nel loro diritt, Seso non commenta questa libera scelta, assolutamente legittima, ma è chiaro che la vertenza in corso non dipende certo dalla volontà di licenziare due dipendenti, bensì dall’impossibilità per Seso di fare diversamente, perchè non c’erano più i soldi del contratto. Se Seso li avesse tenuti, allora sì avrebbe dovuto chiedere i soldi al Comune, e quindi ai cittadini con aumento delle tariffe rifiuti. E questo poteva configurare un danno erariale.
Sul fatto che stiamo spendendo soldi per la causa, direi che la colpa è di chi ci ha fatto causa non nostra, noi ne avremmo fatto volentieri a meno. Ma va tenuto anche presente che, se avessimo mantenuto i dipendenti non ricollocabili, il costo sarebbe stato di circa 80.000 euro l’anno per gli stipendi, per i quali non c’è copertura. Siamo umanamente dispiaciuti per i due dipendenti, ma non possiamo ignorare che le aziende pubbliche, per rimanere solide devono essere gestite con gli stessi criteri delle altre aziende e non possono, seppur con dispiacere, assumersi costi sociali che non competono loro».
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