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Dov’è finito il grande progetto per la sicurezza del Sessera? Protesta di un residente

Appello lanciato da Bruno Venara: «Qui, quando piove, la violenza dell’acqua fa sempre più paura…»

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bruno venara sessera progetto

Dov’è il grande progetto per la sicurezza del Sessera? Protesta di un residente. Bruno Venara nel corso degli anni ha visto la sua casa “lambita” dal corso d’acqua.

Che fine ha fatto il grande progetto per il Sessera?

Il progetto “Rendis” da 6,4 milioni di euro, che prevede la messa in sicurezza di tutta l’asta del Sessera da Coggiola alla confluenza con il Sesia a Borgosesia, però è bloccato da quasi tre anni. «A quest’ora – racconto l’uomo residente in località Guardella – speravo di iniziare a vedere l’avvio dei lavori e invece è tutto fermo. Ora ha ripreso, per fortuna, a piovere e l’acqua torna a fare paura».

Attesa lunga

Lo scorso autunno Gian Matteo Passuello, sindaco di Pray, Comune capofila del progetto aveva avuto un incontro in Prefettura proprio per cercare di sbloccare la situazione.
«Avevo letto anche io di questa iniziativa – spiega Bruno Venara -. Poi però non ho più sentito nulla». In realtà il progetto era pronto già nel settembre del 2020 toccando i Comuni di Coggiola, Portula, Pray, Crevacuore fino a Borgosesia.. Già nel 2019 erano stati approvati dal Cipe gli interventi per un totale di 6.4 milioni di euro da investire tra Valsessera e Valsesia.

L’alluvione del 2020

Insomma, tutto era pronto per partire, poi è arrivata l’alluvione del 2 e 3 ottobre che ha fatto danni e modificato anche il letto del fiume imponendo così di rivedere il progetto.
E’ ripartito quindi il lavoro di analisi e non sono mancati i sopralluoghi per verificare la situazione.
Il problema non è legato tanto ai soldi che rimangono garantiti dal Ministero , ma al fatto che bisogna capire se il progetto richiede il Via, la valutazione di impatto ambientale.
Della questione se ne sta interessando anche la prefettura di Biella.

La paura alla Guardella

«Sono anni che mi batto per chiedere la messa in sicurezza del fiume – riprende Venara -. Avevo scritto in procura, al capo della Protezione civile di Torino anche per cercare di sbloccare la situazione e nessuno si è degnato di rispondermi. Nel frattempo il Sessera è sempre lì, ora con le piogge ha ripreso vigore e inizia a far paura. Anni fa, quando ero più giovane, nelle notte di pioggia intensa passavo le ore a monitorare la situazione preoccupato. Ora gli anni iniziano a farsi sentire…» Venara ribadisce l’importanza del cantiere: «Il progetto “Rendis” deve diventare realtà, finalmente il Comune di Pray aveva preso a cuore la questione. Ma non capisco perchè la burocrazia debba mettersi di mezzo se, come detto, sono stati effettuati progetti e sopralluoghi. Cosa si sta aspettando? Un’altra alluvione?».

Importante l’elenco dei lavori da eseguire. Tra le opere più significative va segnalata la realizzazione di una nuova arcata dei ponti di Pray Pianceri e Borgosesia, sulla strada provinciale 299.
E’ previsto poi il rifacimento di vari tratti di argine nonché la rimodulazione in alveo del materiale inerte depositato in anni di piene.

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