Attualità
Duilio Minato, il ricordo del fratello: una persona vulcanica
Duilio Minato, il fratello Adriano ricorda il disc-jockey che aveva fatto ballare la Valsesia: «Una persona allegra, positiva, vulcanica».
Duilio Minato, il ricordo del fratello Adriano
Una persona vulcanica, piena di idee e di progetti. Anche un sognatore, ma in positivo. Così Adriano Minato ricorda il fratello Duilio, morto l’altra settimana a 67 anni in Sicilia, dove si era trasferito dopo aver vissuto a Borgosesia. Duilio Minato aveva fatto ballare i giovani valsesiani negli anni Settanta e Ottanta sedendo alla consolle delle discoteche allora in voga in zona, dall’Igloo al Corona, ma non solo. E’ morto a causa di una complicazione al cuore, pochi giorni dopo un intervento.
Un silenzio preoccupante
«Ero preoccupato – racconta il fratello Adriano, che ancora abita a Borgosesia -. Ci sentivamo quotidianamente, ma da due giorni il telefono suonava a vuoto». Poi la drammatica notizia. «Eravamo molto legati – lo ricorda il fratello, di quattro anni più grande -. Nonostante si fosse trasferito in Sicilia non stavamo un giorno senza telefonarci. Ho dei bellissimi ricordi. Era una persona solare, sempre allegra e vulcanica. Sicuramente era molto estroverso. Amava stare in mezzo alla gente».
In Sicilia noleggiava imbarcazioni per i turisti
Anche in Sicilia Duilio Minato aveva scelto un mestiere che lo teneva sempre in contatto con le persone. Aveva infatti un’agenzia per il noleggio di imbarcazioni e per l’affitto di appartamenti per i turisti. «Siamo nati a Salussola – ricorda anora il fratello – ma da bambini la nostra famiglia si è trasferita a Borgosesia perché il papà lavorava alla società di telefonia Stipel, poi diventata Sip. Abitavamo a Valbusaga».
Era stato anche in radio
L’amore per la musica lo aveva portato poi ad aprire un’emittente radiofonica, Radio Studio Europa, in via Gilodi e successivamente un negozio di dischi in via Duca D’Aosta. Negli anni Ottanta aveva aperto il “Tanning Center” in via Nicolao Sottile, uno dei primi centri di abbronzatura della zona. Più tardi, alla fine degli anni Novanta, aveva rilevato per un paio di anni la discoteca Corona, ribattezzandola “Veleno” ed aveva aperto la discoteca Lincoln a Roasio.
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