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Ex Pozzi di Gattinara quasi finita la bonifica

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area pozzi

Il terreno è di proprietà privata

Si avvia alla conclusione la bonifica del comprensorio dell’ex ceramica Pozzi di Gattinara. Dopo aver bonificato il terreno, con un investimento da 2 milioni di euro e sei mesi di lavoro, ora rimane l’eternit su alcune coperture. Ma, soprattutto, rimane da capire cosa farne di quell’immensa distesa di terreno da 130mila metri quadrati, di proprietà privata.

All’interno dell’ex stabilimento sono state recuperate enormi quantità di gesso, legno e sfalcio verde, a cura del gruppo Unipol, attuale proprietario di uno dei più grandi siti di archeologia industriale dell’Alto Piemonte. Intanto qualcuno che ha già messo gli occhi su quel terreno pare che ci sia. «In queste settimane – dice il sindaco Daniele Baglione – il nostro ruolo è stato quello di mettere in contatto i mediatori interessati a rilevare terreni per nuovi insediamenti di attività commerciali con la proprietà. Ci sono aziende specializzate nell’accaparrarsi terreni per conto di imprese e grandi gruppi. L’obiettivo della proprietà, però, è quello di arrivare a un progetto integrato ed evitare, per quanto possibile, un eccessivo frazionamento del terreno che, come comprensibile, rischierebbe di lasciare deserti alcune parti dell’area, che magari per la loro posizione sarebbero meno appetibili». In particolare quelli più distanti dalle strade che circondano il sito dell’ex ceramica Pozzi, azienda chiusa dal 1993.

Il Comune di Gattinara è disposto a modificare il piano regolatore generale, in base alle necessità e ai progetti presentati dai privati disposti a investire su quell’area. Una zona che ben si addice a diventare residenziale o commerciale, proprio perché compresa tra l’abitato e la zona industriale. «Insomma, la proprietà – spiega Baglione – probabilmente è disposta a rinunciare a singole richieste, in attesa di arrivare a un piano integrato per la cessione di tutta l’area, in modo che ogni spazio sia completato. Ovviamente si apre anche il discorso residenziale: la superficie affaccia anche sull’abitato; bisogna vedere chi vorrà realizzare nuove abitazioni. Il piano regolatore al momento lo prevede». Le trattative continuano. Il Comune sta cercando di far incontrare domanda e offerta, in modo che la proprietà possa comporre un puzzle di lotti che porti alla cessione di tutto il terreno, in modo che l’area dell’ex ceramica Pozzi torni a essere utilizzata senza che ci siano dei “buchi” tra un insediamento e l’altro.

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