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Fabbrica della Ruota di Pray accende i motori per l’estate

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Pray lavori

Fabbrica della Ruota prepara diverse iniziative per la bella stagione.

Fabbrica della Ruota, le iniziative

Si avvicina la primavera e anche la Fabbrica della Ruota di Pray si prepara, riproponendosi come polo per la cultura e storia del territorio. Un impegno costante da parte dei volontari del Docbi Centro studi Biellesi che, da anni, lavorano affinché venga valorizzata questa testimonianza di archeologia industriale. «La Fabbrica della ruota – spiega Marcello Vaudano, presidente del Docbi – è un continuo cantiere in movimento. Ci sono tecnici che lavorano alla manutenzione, nell’archivio e in altre mansioni. Il supporto di tutti è veramente prezioso».

Il programma

Intanto si sta pensando anche al programma che verrà proposto nei prossimi mesi e che vedrà protagonista momenti culturali, concerti e mostre. «Stiamo mettendo a punto il calendario degli eventi – continua Vaudano –: non mancheranno concerti, presentazione di libri, mostre. L’intento è quello di valorizzare questo luogo che ha un importante storia alle spalle e di offrire un’opportunità di cultura e scoperta del territorio. A ottobre riproporremo poi, con Teatrando, l’iniziativa “Turno di notte” con scene di vita operaia».

La storia

Nella pagina social si scopre la storia di questo edificio: «L’ex Lanificio Fratelli Zignone, oggi conosciuto come Fabbrica della Ruota, iniziò l’attività nel 1878 per poi chiudere definitivamente nel 1964. Dopo due decenni di abbandono l’edificio tornò a vivere nel 1984, quando vi venne allestita una mostra intitolata “Archeologia Industriale in Valsessera e Vallestrona“. A seguito dell’iniziativa, che coinvolse un consistente numero di persone e che suscitò un vivace interesse nel Biellese attorno al tema dell’archeologia industriale, nacque l’idea di costituire il DocBi che ha poi tratto il proprio simbolo dalla grande ruota metallica che caratterizza la fabbrica».

La struttura

Da allora la Fabbrica della ruota, che conserva ancora integro il sistema di trasmissione teledinamico, è diventata un luogo dove la tradizione e l’innovazione si fondono insieme. Nei suoi locali si possono ammirare testimonianze di vita operaia del passato, telai e altri macchinari. Oltre ai locali adibiti a mostre l’edificio, nelle sue stanza, racchiude “tesori” legati alla cultura, alla storia di un territorio. Il suo fiore all’occhiello è il Centro di documentazione dell’industria tessile. Nel maggio scorso era stata riportata nel complesso industriale la storica turbina Riva modello Francis del 1926 e gli annessi regolatori di portata e di velocità che erano stati asportati dalla torretta nei primi anni Ottanta del Novecento.

I documenti

Il Docbi – Centro studi Biellesi, in più di vent’anni di attività, ha infatti trovato, conservato e catalogato fondi archivistici. Nelle librerie trovano spazio gli archivi aziendali che “raccontano” una storia che ha radici lontane. Ma il Docbi, che si occupa della valorizzazione e della tutela della cultura biellese, sta lavorando a diversi progetti. Tra questi la “Strada della lana” un itinerario di archeologia industriale tra Biellese e Valsesia. L’itinerario è progettato con il Politecnico di Torino ed è compreso nel sistema ecomuseale della Provincia di Biella.
Il 29 maggio è poi in programma l’edizione 2022 di “Transumando”, la camminata a seguito di una mandria da Cerale – Camandona sino a Bocchetto Sessera, che si arricchirà con il coinvolgimento di associazioni, scuole e con la collaborazione dell’Oasi Zegna.

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1 Commento

1 Commento

  1. Angelo

    10 Marzo 2022 at 7:49

    Sta diventando una cosa troppo radical-chic.

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