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Fondazione Valsesia, ecco i progetti finanziati dal bando “Fatto bene”

La positiva risposta al bando ha portato Fondazione Valsesia a potenziare il budget fino a 15.807 euro che andrà a creare un valore aggiunto di oltre 50mila euro.

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Fondazione Valsesia, pubblicati gli esiti del bando “Fatto bene 2022” di Fondazione Valsesia e dedicato al sostegno della fragilità attraverso l’inclusione.

Fondazione Valsesia, successo per il bando “Fatto bene”

«Sono stati 33 gli enti coinvolti, tra capofila e partner, con 13 progetti finanziati che spaziano dalla bassa all’alta valle – spiegano dalla Fondazione della presidente Laura Cerra -. Un segnale forte di fiducia verso il nostro ente. La risposta positiva al bando ha portato a potenziare il budget rispetto ai 10 mila euro iniziali che, grazie alla coprogettazione in rete, creerà un valore aggiunto di oltre 50 mila euro a beneficio delle comunità».

I progetti finanziati

I fondi sono stati ripartiti tra: l’Associazione per la vita per il progetto Dopo scuola Arcobaleno, Comitato Cri di Borgosesia Cri (Fili colorati), Passeportout (CresciAmo volontari), Noi ci siamo (Atelier di ceramica), Naturalmente scuola (Insieme è più bello), Avas Varallo (La bottega dei ricordi), Archimede lavoratori speciali (La pecora a colori), Eufemia (Partiamo dall’abc), Piccoli grandi passi (Romagnano nel cuore) e Anffas Valsesia (Para cheer activity) con 1.250 euro l’uno. Parrocchia di Romagnano (Per un domani insieme, 972 euro), Arcobaleno (Sport Arcobaleno, 1.208), parrocchia di Varallo (La messa del re, 1.127).

La positiva risposta al bando ha portato Fondazione Valsesia a potenziare il budget fino a 15.807 euro che andrà a creare un valore aggiunto di oltre 50mila euro.

I bisogni del territorio

Attraverso le domande ricevute è emersa una lettura attenta dei bisogni locali «che ha messo in evidenza la necessità di progettare per i minori – proseguono da Fondazione Valsesia -, sostenendo educazione di qualità accessibile ed inclusiva, e rafforzando la richiesta di risposte e di sostegni mirati per i più giovani e i più fragili, fortemente colpiti dalla pandemia».

Inclusione e cittadinanza attiva sono fondamentali anche per gli anziani e le donne straniere: «Partecipazione e conoscenza, attraverso la cultura e la formazione, garantiscono una migliore qualità di vita, che ricade positivamente su tutta la comunità». Altro elemento chiave è stata l’incertezza dovuta ai nuovi scenari mondiali, che rischia di ricadere pesantemente sugli enti che lavorano nel sociale con il pericolo di fermare, a causa dell’aumento incontrollabile dei costi, le attività».

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