Attualità
Fusione Cellio e Breia, il referendum sarà il 29 ottobre
Se i cittadini diranno sì i due comuni verranno commissariati, poi le elezioni
Il Comune “Cellio con Breia” potrebbe nascere la prossima primavera. Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha deciso la data del referendum che porterà i cittadini di entrambi i paesi a esprimersi, insomma a dire la loro opinione. Gli abitanti saranno chiamati al voto domenica 29 ottobre. Se i cittadini si dichiareranno favorevoli, i Comuni verranno commissariati e soltanto successivamente avrà inizio la campagna elettorale per eleggere il nuovo consiglio comunale e con lui il sindaco. Nel caso in cui dalle urne uscisse un responso negativo, allora la Regione potrebbe decidere di respingere la richiesta di fusione.
Ma non serve mettere il carro davanti ai buoi :«L’iter per la fusione sta per concludersi – spiega Daniele Todaro, sindaco di Breia -. Quello che manca ora è il referendum, siamo grati alla Regione per aver rispettato i tempi e mantenuto le promesse: ci avevano assicurato che sarebbe stato proposto in autunno e infatti così sarà».
Prima della consultazione popolare saranno organizzati vari incontri con gli abitanti di entrambi i paesi: «E’ giusto che, prima di votare, tutti vengano informati sui motivi che ci hanno spinto a volere unirci – prosegue il primo cittadino di Breia -, ovvero su quali saranno i benefici che si otterranno, soprattutto a livello economico, se dovesse nascere un solo Comune. Saranno incontri fondamentali per far sì che nessuno arrivi impreparato a ciò che potrebbe succedere nei loro paesi».
Gli incontri con i cittadini di svolgeranno nelle prossime settimane: giovedì 21 appuntamento al Circolo di Carega, martedì 26 incontro al circolo di Cavaglia, giovedì 28 al salone dei Terrieri di Breia e probabilmente l’ultimo incontro sarà in municipio a Cellio martedì 3 ottobre (ma la data è ancora in fase di definizione).
I cittadini di Breia e Cellio potranno votare unicamente nella giornata di domenica 29 ottobre: gli uffici elettorali saranno dislocati nei rispettivi palazzi comunali.
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