Attualità
GALLERY: a Varallo Renato e Antonio hanno coronato il loro sogno d’amore
E’ la prima unione civile celebrata nella città del Sacro Monte
L’ingresso nel salone di Villa Durio è avvenuto sulle note della canzone “Arriverà l’amore” di Emma, poi nella cornice della sede del Comune di Varallo hanno pronunciato il loro “sì”. L’altra domenica, a mezzogiorno, Renato Frola, classe ’57, vigile urbano in città dal 2006, e Antonio Campaniello, dieci anni in meno e di professione assistente sociosanitario nel reparto di medicina dell’ospedale “Santi Pietro e Paolo” di Borgosesia, si sono “sposati”. Si tratta della prima unione civile celebrata nella città del Sacro Monte, che per loro giunge a coronare dal punto di vista del riconoscimento giuridico un rapporto personale ormai consolidato.
I due si sono conosciuti nel Torinese, dove entrambi lavoravano, e da vent’anni vivono insieme a Prato Sesia. Celibe Campaniello, che è di Borgosesia, con un matrimonio alle spalle e un figlio, invece, il suo compagno Renato, originario della provincia del capoluogo regionale e trasferitosi in Valsesia per amore.
Ad officiare l’unione civile il sindaco Eraldo Botta, anch’egli piuttosto emozionato. «Oggi è il giorno della festa – ha detto il primo cittadino – ed è bello vedere così tante persone attorno a Renato e ad Antonio. Spetterà proprio agli amici stargli vicino nei momenti della difficoltà». Una quarantina gli invitati ufficiali alla cerimonia a Villa Durio, che tra il classico “sì, lo voglio”, scambi di anelli, formule di rito, articoli di leggi, le firme (della coppia e dei rispettivi testimoni) e tanti applausi è durata circa un quarto d’ora. Al termine Botta ha regalato a Frola e Campaniello due bottiglie di Gattinara, poi gran finale con foto e lancio del riso, prima di trasferirsi al Muntisel per il pranzo.
L’unione civile è entrata a far parte dell’ordinamento italiano nel maggio dell’anno scorso con l’approvazione alla Camera dei deputati del disegno di legge Cirinnà (senatrice del Partito democratico, promotrice e prima firmataria). «Per “sposarci” abbiamo aspettato questa norma – aveva dichiarato Frola alla vigilia -; è stata una scelta comune, condivisa e trasparente. Riteniamo che non bisogna nascondersi, tutte le persone e soprattutto i giovani devono vivere i loro sentimenti senza paura del giudizio altrui. Bisogna parlarsi, scoprirsi e cercare di essere felici».
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