Attualità
GALLERY: il cuore della Valsessera regala 2500 euro ai terremotati
Concerto con cori e bande: nella chiesa di Pray si ascoltano anche le testimonianze
Più di 2500 euro da devolvere a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Questo il bilancio della serata che sabato scorso ha portato centinaia di persone nella chiesa di Santa Rota a Pray in occasione di un concerto benefico di bande e cori. Alla fine la somma raccolta è stata di 2.005 euro, ai quali si sono aggiunti 500 euro donati dall’Auser.
«Grazie per essere intervenuti così numerosi – ha detto Paolo Chioso, referente Auser, l’associazione che ha organizzato l’evento –. Le associazioni della Valsessera si sono unite in questo progetto che le vede impegnate nella raccolta di fondi. Siamo un grande popolo sensibile alla solidarietà e al volontariato: la vostra presenza testimonia questa attenzione all’altro».
Sul palco sono saliti i ragazzi del coro della scuola media ad indirizzo musicale di Pray, diretti dalla professoressa Manuela Pacucci con gli insegnanti Alvaro Bongiovanni e Fabio Togna. In azione nel corso della serata a banda musicale di Coggiola con il maestro Andrea Vaudano, che hanno anche accompagnato la soprano Fulvia Campora; il coro “Cesare Rinaldo” diretto da Davide Cominetto; e il corpo musicale di Portula diretto da Claudio De Mario che ha chiuso la serata.
Tra un brano e l’altro sono state ascoltate anche le testimonianze e le emozioni di chi ha vissuto, per lavoro o come volontario, tra la gente colpita dal sisma. Il sindaco di Pray Gian Matteo Passuello (vigile del fuoco) e Roberto Scalcon, caposquadra dei vigili del fuoco di Biella, hanno mostrato le foto del dramma e raccontato la loro esperienza in queste terre distrutte in un attimo: «L’interno di questi paesi – ha detto Scalcon – è abbandonato. Sono “zone rosse” in cui possiamo solo entrare noi vigili del fuoco per recuperare le poche cose che sono rimaste e che legano le persone alla loro vita. Quando li abbiamo accompagnati, nelle case in cui si poteva ancora entrare, abbiamo visto sguardi persi nel vuoto. Lì c’erano racchiusi i sacrifici di una vita, nascosti ormai sotto a cumuli di macerie. Hanno preso quel poco, chi una bambola per la figlia, chi gli indumenti. Dobbiamo davvero aiutare queste persone perché hanno perso tutto».
Commovente anche la testimonianza di Ivan Placido che si trovava a Norcia con il “Cammino della luce”: «E’ difficile descrivere il terremoto… Prima c’è un forte rumore che viene dalla terra, tutto viene sconvolto, e poi il silenzio. Dopo questo dramma alcuni di loro mi hanno detto “Siamo forti e ce la faremo perché siamo uniti”. E anche noi siamo uniti per fare qualcosa per loro. Grazie Valsessera».
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