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GALLERY: Niente record, Luca Colli racconta l’amarezza
Esito inaspettato per la spedizione in Nuova Zelanda dell’Alagna Speed Team formato dall’atleta Luca Colli, dalle guide alpine Andrea Degasparis e Michele Cucchi e dal fotografo-videomaker Niccoló Aiazzi.
Esito inaspettato per la spedizione in Nuova Zelanda dell’Alagna Speed Team formato dall’atleta Luca Colli, dalle guide alpine Andrea Degasparis e Michele Cucchi e dal fotografo-videomaker Niccoló Aiazzi.
Il team, che nel 2013 aveva registrato un’ottima performance in Alaska quando raggiunse in velocità la cima del monte Denali-McKinley (6198 metri), ha dovuto rinunciare alla cima del monte Aoraki-Cook (3724 metri), ripiegando sull’Aspiring-Tititea (3083 metri).
«Nonostante un buon inverno – spiega Colli – nell’area del monte Aoraki-Cook l’estate si è rivelata molto calda e nelle ultime settimane si sono fusi più di tre metri di neve lungo il percorso di avvicinamento sul Linda Glacier. Abbiamo comunque tentato la salita che è però stata interrotta alla base della seraccata a causa delle condizioni proibitive e dell’alta pericolosità del percorso». L’ultima salita al monte Aoraki/Cook è stata fatta 15 giorni fa, dopo di che nessuno ha più tentato la cima. La squadra ha così deciso di puntare al monte Aspiring-Tititea, il “Cervino della Nuova Zelanda”, una delle dieci montagne di più alto impatto estetico del mondo, che si staglia tra le vette delle alpi neozelandesi con il suo profilo appuntito, salita per la prima volta nel novembre 1909 da Major Bernard e dalle guide Jack Clarke e Alec Graham.
Dopo l’avvicinamento attraverso il Bonar Glacier, raggiunta la Capanna Collin Todd hut (1800 metri) l’ 11 gennaio, i quattro alle 3 del mattino del giorno successivo hanno attaccato la Northwest Ridge e in 4 ore e 30 minuti, con veloce arrampicata di misto roccia-ghiaccio e 1200 metri di dislivello hanno raggiunto la vetta del monte Aspiring-Tititea. Dopo una breve sosta sulla cima è seguita la lunga e impegnativa discesa, con il rientro attraverso il Bonar Glacier, il colle Quarterdeck Pass e una difficile discesa tra seracchi e crepacci, in un’impresa durata 14 ore no stop e conclusa alla French Hut (1440 metri), ultimo giorno di trekking nella foresta neozelandese di 20 chilometri.
“Mi sono allenato molto duramente per questa spedizione – conclude Luca Colli, personal trainer di Vigevano (Pavia) ma strettamente legato ad Alagna Valsesia – e nel momento della rinuncia al monte Cook ero molto amareggiato ma ora sono sereno. La montagna ci ha dato una seconda grande occasione con la salita all’Aspiring. Mi rifaccio alla grande guida di Macugnaga Mattias Zurbriggen che in uno dei suoi scritti afferma “la Nuova Zelanda assomiglia molto alla Svizzera, le cime dei monti sono incantevoli e i ghiacciai tuttavia presentano difficoltà che altrove non ho mai incontrato””.
Il rientro in Italia dell’Alagna Speed Team è previsto per il 20 gennaio.
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