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Gattinara medaglia d’oro all’ex deportato Arturo Mascarana
Gattinara medaglia d’oro alla memoria di Arturo Mascarana: fu deportato in un campo satellite di Mathausen.
Gattinara medaglia d’oro ad Arturo Mascarana
La sua è una storia importante, ricostruita con pazienza grazie ad alcuni racconti e alle ricerche dei suoi familiari. Il prefetto di Vercelli, Lucio Parente ha conferito, nel giorno della Festa della Repubblica, le Medaglia d’onore per i deportati e gli internati nei campi di concentramento in Germania. Tra le medaglie assegnate, quella alla memoria del viticoltore gattinarese Arturo Mascarana, scomparso nel 1992 a 73 anni. Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Gattinara, Maria Vittoria Casazza, il vice Daniele Baglione, la nipote Doriana Cervellin con il marito Luciano Salvadego. Le altre due medaglie sono andate a Giuseppe Gatti di Rovasenda (presente il nipote Andrea Faraone) e Cesare Marinoni di Serravalle (presente il figlio Virgilio).
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Le ricerche
Mascarana aveva partecipato alla campagna di Grecia e Albania tra l’ottobre del 1940 e l’aprile 1941. Successivamente alla firma dell’armistizio, molti soldati furono arrestati e deportati nei lager nazisti. Mascarana finì in un campo satellite di Mathausen.
La sua storia non era del tutto conosciuta nemmeno dai suoi discendenti, ai quali centellinava i racconti, per non farli soffrire ma, quando la nipote Doriana venne a sapere dell’assegnazione di tale riconoscimento a chi sia in grado di dimostrare la propria vicenda, cominciò a cercare la documentazione che potesse attestare ufficialmente tutto ciò che il nonno aveva vissuto. «È stato un lavoro di ricerca durato un anno – racconta -. Un giorno trovai la pagina Facebook dedicata agli internati militari italiani, curata da parenti che vanno alla ricerca di documenti. Grazie al social trovai persone che mi hanno indirizzata sulla giusta strada. Ho scoperto che i documenti dei militari italiani custoditi nelle caserme, quando queste vennero smantellate finirono negli archivi civili. Così contattai la gentilissima direttrice dell’archivio di Vercelli, che in poco tempo trovò un fascicolo di 50 pagine, nel quale c’era tutto quanto riguardava nonno Arturo fin da quando fu arruolato a 20 anni».
La cerimonia
Mascarana fu fortunato: «Avendo avuto a che fare coi cavalli fin da piccolo, nel cascinale di famiglia, il nonno si propose volontario e fu assegnato alla conduzione di una fattoria tedesca: usciva di giorno e rientrava di sera e, fuori dal campo, riusciva a mangiare qualcosa. Tornò a casa smagrito e malato, ma vivo». Ottenuto il necessario, la nipote inviò tutto alla prefettura vercellese. Un mese fa, la telefonata che informava Doriana Cervellin del buon esito della sua richiesta. «Il 2 Giugno mi sono presentata davanti al prefetto per ricevere il riconoscimento, accompagnata dal sindaco Casazza e dal vice Baglione, i quali, appena informati di questa assegnazione, hanno subito accettato di essere al mio fianco». «Per noi è un vero onore avere la possibilità di ricordare tra i nostri cittadini Arturo Mascarana – affermano i due amministratori cittadini -, di cui conosciamo la famiglia e la storia personale. Ben vengano queste onorificenze, date a persone che hanno difeso i valori di libertà e giustizia della nostra Repubblica».
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