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Gattinara protesta per San Sebastiano “inghiottito” dalla vegetazione

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Gattinara protesta per il complesso di San Sebastiano: l’allarme di “La svolta – Progetto 21/26” per l’antico complesso.

Gattinara protesta per San Sebastiano

I ruderi del castello e dell’annessa cappella di San Sebastiano sono troppo trascurati. Lo sostiene il gruppo “La svolta – Progetto 21/26”, che mette sotto la lente l’edificio risalente al dodicesimo secolo che si trova nei boschi a sud della città. «L’oblio nel quale è venuto a trovarsi – dice il gruppo – è imbarazzante: nulla è mai stato fatto seriamente, al punto che, oltre all’impossibilità di osservare il sito nella sua maestosità, nulla ne indica la presenza lungo le vie principali. Oggi San Sebastiano con il suo castello è un fantasma e ricompare vagamente solo in inverno, quando le chiome si spogliano e i rovi si seccano. Piange il cuore sapere che quando arrivarono dei fondi destinati ai nostri monumenti, (Arcus) si decise di investirne tre quarti alla Torre, dove ci si potesse vantare facilmente, mentre ciò che giaceva nascosto poteva continuare a morire lentamente. E ridicoli si sono mostrati i tentativi di ripulire, stendere ghiaia e porre cartelli dove la gente non sa nemmeno come arrivare».

Gattinara protesta per San Sebastiano "inghiottito" dalla vegetazione

Un biglietto da visita

Inoltre il gruppo di cittadini guarda al futuro, alla Pedemontana, che dovrebbe passare proprio nei pressi dei ruderi: «San Sebastiano, una volta costruita la Pedemontana potrebbe essere già un ottimo biglietto da visita, poiché visibile dalla stessa, se solo il suo piazzale interno e quello prospiciente fossero trasformati in prato. Un prato che potrebbe accogliere manifestazioni a tema e molto altro. Luogo che potrebbe attrarre un turismo storico/archeologico se solo si facesse sapere ai propri cittadini che in quella zona vi erano abitati d’età romana e addirittura di origine celtica, ampiamente documentati. Eppure zero, oltre a non esser presente nulla che indichi dove si trovano il castello con la sua chiesa, oppure San Giorgio poco più a sud, non v’è alcun riferimento su ciò che è stato trovato nelle campagne archeologiche del 2016 e 2017».

Gattinara protesta per San Sebastiano "inghiottito" dalla vegetazione

Pannelli informativi

I componenti de “La svolta” sostengono che questo passato vada raccontato con pannelli informativi: «Dove sono i pannelli che raccontano delle fattorie, delle necropoli d’età romana di fronte al santuario? Dove sono le indicazioni per la ciclabile sull’antica strada per Gattinara che attraversa probabilmente un villaggio preromano il cui nome era verosimilmente Tornate? Perché non sono state promosse attività che facessero conoscere il passato, creando una vetrina e mostrando i reperti trovati? San Sebastiano e quel che era il villaggio di Rado, devono essere salvati, non vogliamo vedere crollare l’ennesimo testimone del passato».

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2 Commenti

1 Commento

  1. alessandro belviso

    27 Luglio 2021 at 17:20

    ci passo talvolta negli inverni per passeggiate collinari, mi sembrava abbandonato a se stesso, 2 tipologie di costruzioni offuscate da vegetazione spontanea mentre invece l’area spianata antistante è impostata per fruizione turistica con tavoli panche e ricarica elettrica per bici, stona l’abbandono della memoria architettonica.

  2. Luca

    30 Luglio 2021 at 0:13

    Pure la chiesetta di San Grato, vicino ai vitigni Antoniolo.
    Basta sfoltire almeno due tre alberi…

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