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Ghemme, allarme per l’asilo nido: ci sono solo 15 iscritti

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Due educatrici perdono il posto, le mamme si mobilitano e chiedono aiuto al paese

Calo drastico degli iscritti all’asilo nido di Ghemme, che al momento scende dai 28 attuali ai 15 previsti per settembre. Il Comune rassicura che in ogni caso il servizio resterà garantito, ma in paese scatta l’allarme: “Salviamo l’asilo nido di Ghemme”, dicono alcune mamme del paese contro eventuali “tagli” che potrebbero colpire la struttura. Di certo, al momento, si sa solo che due educatrici (su quattro) hanno ricevuto dalla cooperativa la comunicazione che da settembre perderanno il loro posto di lavoro. Ma si teme anche un aumento delle rette (del resto, durante l’ultimo consiglio comunale si era parlato di una perdita annua di 100mila euro).

Dal vice sindaco Piero Rossi arriva una rassicurazione: «Il nido di Ghemme non chiude e opererà ancora al servizio delle famiglie. Si è fatto un incontro con la cooperativa “La Famiglia” che gestisce insieme al Comune l’asilo, nel quale abbiamo valutato il corretto rapporto bambini-operatori come disposto dalla legge e dal contratto in essere con la cooperativa e le iscrizioni ricevute ad oggi. Abbiamo parlato con una rappresentanza  di genitori dei bambini, e avremo a breve un altro incontro a cui parteciperanno il Comune, i genitori e la cooperativa per vedere meglio nel dettaglio la nuova organizzazione che verrà attuata da settembre».

Ma un gruppo di donne si appella a tutto il paese e scrive una lettera aperta: «A fine luglio due educatrici finiranno il loro servizio. Questo perché a oggi i bambini iscritti sono 15 e quindi a quanto dice la legge, ne basterebbero due. In questo modo però le attività che i bambini svolgeranno verranno a diminuire perché non ci sarà più il tempo di farle. Invitiamo i genitori che nei prossimi mesi vorrebbero iscrivere i loro bambini ad anticipare la domanda a luglio perché così facendo sarà possibile avere una visione completa dei numeri ed evitare magari di perdere un gruppo di lavoro così professionale».

Le mamme ghemmesi chiedono aiuto anche ad associazione ed aziende: «Diamo ai nostri bambini una possibilità di vivere un’esperienza positiva – continua la lettera – . Il nostro grido di aiuto è rivolto anche alle associazioni, alle aziende e ai privati che pensano che questa sia una giusta causa e hanno voglia di sostenerci come qualcuno ha già fatto». Eventuali finanziatori interessati a dare una mano al nido possono contattare Barbara Fontana e Alessia Tara, due delle promotrici della lettera.

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