Ghemme e Quarona senza Beata: il virus fa saltare l’incontro della Panacea

Ghemme e Quarona non si incontrano: a causa dell’emergenza sanitaria salta il tradizionale appuntamento per celebrare insieme la Beata Panacea.

Ghemme e Quarona, niente incontro

Il nuovo Coronavirus fa saltare un altro storico evento: il tradizionale incontro tra le comunità di Quarona e Ghemme, unite dal culto della Beata Panacea. La manifestazione si svolge ogni primo venerdì di maggio e tutti gli anni richiama numerosi fedeli: in tempi di Coronavirus una cosa ovviamente improponibile. E così gli organizzatori dei due centri hanno capitolato. «Avevamo una mezza idea di cambiare le date per i festeggiamenti, ma abbiamo deciso che la Beata è a maggio e in questo periodo deve restare», afferma il presidente della Pro loco di Ghemme, Francesco Franco.

La Mostra del vino

In concomitanza con la patronale, a Ghemme si svolge la Mostra mercato del vino, che quest’anno avrebbe compiuto il mezzo secolo. Ma già nei giorni precedenti all’emissione dell’ultimo decreto, in una riunione con il sindaco Davide Temporelli, le forze dell’ordine e della vigilanza locale, la Pro loco ne aveva deciso l’annullamento. Si sarebbe dovuta svolgere dal 25 aprile ai primi di maggio. «Vuol dire che il prossimo anno festeggeremo la 50/51esima edizione in grande stile – dice il presidente -. Volevamo fare una manifestazione con i fiocchi per l’anniversario, ma la salute viene prima di tutto». Per quanto riguarda l’aspetto religioso non ci sarà quindi la processione, così come non ci saranno lo scambio delle croci, il saluto delle bande e le Beatine in costume. Vi sarà solo la benedizione delle reliquie della Beata sul sagrato della chiesa parrocchiale, domenica 3 maggio. Sul profilo Facebook dell’oratorio della Beata Panacea si potranno leggere i messaggi della comunità. Sempre sui social saranno pubblicate le foto delle passate edizioni.

Celebrazioni ridotte

Anche a Quarona le celebrazioni della Beata Panacea saranno in forma ridotta. «Tenteremo comunque di fare qualcosa – afferma il parroco, padre Matteo Borroni -. Venerdì 1 maggio, giorno della Beata, poseremo un omaggio floreale alla rotonda a lei dedicata, mentre la messa di domenica 3 sarà celebrata in streaming, come tutte le funzioni finora, nella chiesa della Beata al Piano alle 8.30». In occasione della ricorrenza sarà consegnata alla parrocchia di Quarona la stola restaurata dalle suore dell’isola di San Giulio. Si tratta di un prezioso paramento sacro riportante sei ovali dipinti di scuola lombarda, realizzati tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, che rappresentano la vita della Beata Panacea. Sono stati restaurati da Tiziana Carbonati con la con la supervisione della Soprintendenza, mentre la parte sartoriale è stata affidata alle abili mani delle sorelle dell’abbazia benedettina di clausura.

La tradizione

Tradizionalmente i pellegrini partono alla sera di giovedì da Quarona per arrivare la mattina successiva a Ghemme, dove avviene la consegna della stola; a fine maggio poi i pellegrini ghemmesi riportano a piedi il paramento a Quarona. Quest’anno invece resterà nella parrocchia di Sant’Antonio Abate, dove verrà conservata con cura («le sorelle ci hanno insegnato con precisione come fare», sottolinea il parroco). Per arrivare in Valsesia, visti i divieti di spostamento legati all’emergenza sanitaria, la suppellettile sacra farà una piccola Odissea. «Le suore la consegneranno ad un loro operaio a Pella – racconta padre Matteo -, che la porterà a Pogno. Qui l’Aib di Valduggia la prenderà in consegna per portarla a Quarona». Il restauro è costato quasi 5000 euro, un’opera finanziata con le offerte dei parrocchiani. Anche il Comune non dimentica la celebrazione. L’assessore alla Cultura, Maurizio Ugliotti con il figlio e la sua band hanno realizzato un audio con l’inno della Beata che, insieme ad un video di ricordi, verrà pubblicato sui social. «Manderemo in onda l’audio anche in strada – afferma il sindaco Francesco Pietrasanta -. Un forno di Sizzano inoltre ha realizzato le Beatine (i biscotti tipici della santa, ndr.), che verranno distribuite casa per casa».

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