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Ghemme, la piscina è in vendita per pagare i debiti del Comune

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L’impianto per il nuoto sarà messo all’asta insieme a due immobili del castello

La piscina di Ghemme in vendita per pagare i debiti del Comune. Lo ha detto il sindaco Davide Temporelli lunedì durante il consiglio comunale. E insieme all’impianto per il nuoto al confine con Sizzano, andranno all’asta anche l’ex palazzo Valli, dove attualmente c’è la sede del Cai e un altro alloggio all’interno del castello che in passato aveva ospitato le riunioni dell’Onav. Per questi ultimi il valore stimato è di 90 mila euro per ognuno, mentre manca ancora la perizia per la piscina.

Il piano delle alienazioni, però, è soltanto uno dei rimedi per uscire dalla crisi finanziaria in cui versa il Comune. Quello del 2016 è infatti un bilancio di “lacrime e sangue”, come lo ha definito Temporelli, in cui sono previsti anche l’aumento al massimo delle tasse (Irpef, Tasi, Imu) e quello di alcuni servizi, oltre a un consistente taglio delle spesi correnti. Ma si dovrà affrontare anche il problema dei dipendenti comunali, che sono troppi (19) e che costano quasi 800mila euro all’anno. «Alcuni saranno accompagnati verso il prepensionamento – ha proseguito il sindaco – per altri vedremo la possibilità di dar vita a convenzioni con altri Comuni». Un altro obiettivo dell’amministrazione è quello di recuperare parte dell’evasione, che a Ghemme è altissima, con una nuova gestione dell’ufficio tributi. «Purtroppo aumentare le tasse non piace a nessuno – ha proseguito Temporelli – , ma siamo stati costretti a farlo. Non si tratta di scelte politiche ma puramente matematiche. I numeri parlano chiaro: tra il 2009 e il 2014 sono stati accesi 18 mutui per oltre 5milioni di euro, di cui 850mila solo per l’acquisto di immobili. Un fardello non indifferente, senza il quale forse oggi si potrebbe respirare un po’ di più».

E invece, nel 2016, Ghemme si ritrova con più di 400mila euro di fatture non pagate e soprattutto con un “buco” di mezzo milione di euro, che ha costretto l’amministrazione ad attivare la procedura del pre-dissesto: «Siamo in attesa del parere del ministero – ha spiegato ancora il primo cittadino – che potrebbe anche decidere di affidare il paese a un commissario prefettizio. Chi dice che sarebbe la soluzione migliore, dovrebbe lavarsi la bocca, perché, ad esempio, con il commissario l’asilo nido che perde 100mila euro all’anno rischierebbe di essere tagliato».
Unica, piccola, buona notizia il “risparmio” di quasi 200mila euro nel bilancio 2015, che ha consentito di ridurre il disavanzo di 1,8 milioni di euro determinato dalla revisione dei residui passivi.
Non è mancata la polemica con le opposizioni. Alfredo Corazza e Maria Rosa Giacomini di Insieme per Ghemme e Maura Ferrari di Progettiamo la storia hanno abbandonato l’aula prima della discussione. «Due delibere essenziali per la discussione – ha sottolineato l’ex sindaco – non sono ancora state pubblicate. Prendiamo atto ancora una volta della volontà di non avvalersi della nostra collaborazione e anzi di cercare lo scontro politico. Avete scelto anche una politica punitiva nei confronti dei ghemmesi che non possiamo accettare».
Dura la replica di Temporelli durante la seduta: «A me spiace che chi ha governato questo paese prima di me non ammetta nulla. Gli errori si fanno, anch’io ne faccio, ma invece di dare una mano per risolvere il problema si è preferito presentare 120 tra interrogazioni e mozioni, al solo scopo di impedirci di lavorare».

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