Attualità
Ghemme pagherà fino al 2047 l’area industriale che non esiste
Quasi mezzo milione di euro da restituire alla Regione
Fino al 2047, dunque ci vorranno trent’anni per restituire alla Regione quasi mezzo milione di euro. È il progetto approvato dal consiglio comunale di Ghemme per potere ridare all’ente i 451.112 euro stanziati per la realizzazione del piano di insediamenti produttivi Topaldo. Il finanziamento fu stanziato nel 2003 e il comune trasferì il denaro alla ditta Saia mediante una convenzione, affinché attuasse e realizzasse il piano. Di fatto, il piano non andò in porto e non è stata venduta alcuna parte dell’area. Il comune di Ghemme è stato inserito fra i creditori cosiddetti “chirografari” di Saia per gli importi relativi alla restituzione del contributo regionale e all’attuazione delle opere di urbanizzazione del piano. Dopo un primo concordato l’amministrazione, non ritenendolo sufficiente, ha deciso di proseguire con un arbitrato.
«Abbiamo discrete possibilità che l’arbitrato abbia risvolto favorevole – ha spiegato il sindaco Davide Temporelli – però la Regione a dicembre ha inviato questa lettera, destinata a chi avesse pendenze verso l’ente con casi come quello di Ghemme». L’area Topaldo, ha sottolineato il sindaco, è di proprietà della stessa Saia. «Le aree sono in vendita. Ci sono e ci sono state persone interessate, ma a questo punto stanno aspettando di capire cosa succederà». L’offerta della Regione prevede un piano di restituzione trentennale a partire dal 2018, con 15.037 euro all’anno. «Ovviamente, se l’arbitrato andasse a buon fine, ci verrebbero restituiti i soldi – specifica il sindaco – , il concordato ci avrebbe garantito il 42% della somma e l’amministrazione, a tutela del Comune e dei funzionari, ha deciso di non accettare. Quello di andare in cerca dell’arbitrato è stato un passo ponderato, che dovevamo assolutamente fare. Al tempo stesso abbiamo però aderito a questa iniziativa della regione Piemonte: un polmone che ci permette di affrontare più serenamente l’attesa».
La consigliera di minoranza Maura Ferrari ha espresso parere critico sulla scelta di ricorrere all’arbitrato: «Questo arbitrato ci costa tantissimo – ha osservato – mi sembra uno spreco di soldi, avendo già una sentenza di concordato». Il capogruppo di “Insieme per Ghemme” Alfredo Corazza ha ribadito che il fallimento del progetto Topaldo non è riconducibile né al suo gruppo né all’amministrazione Temporelli, sottolineando però che l’amministrazione avrebbe potuto, a loro parere, impegnarsi di più per trovare degli acquirenti malgrado le difficoltà. Il piano di restituzione è stato approvato con il voto contrario di Ferrari, Corazza e Maria Rosa Giacomini e con l’astensione di Gianmario Rabaglioni.
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook