Attualità
Ghemme piange Giuseppe, imbianchino appassionato di arte
Ghemme piange Giuseppe Milanesi: si è spento a 95 anni dopo una vita trascorsa al fianco della moglie Carla Maria.
Ghemme piange Giuseppe
Lutto a Ghemme: si è spento a 95 anni Giuseppe Milanesi. L’uomo era ospite all’Istituto della Provvidenza, casa per anziani di Ghemme da qualche tempo. Insieme alla consorte Carla Maria Lucca era fra le coppie più longeve della comunità: l’anno scorso i coniugi avevano festeggiato ben 67 anni di matrimonio. Sono convolati a nozze il 19 aprile del 1952, dopo essersi conosciuti l’anno precedente durante un ballo alla ex Fontanella a Ghemme. Giuseppe e Carla Maria hanno anche lavorato insieme: mentre il marito faceva il decoratore in una piccola ditta, la moglie lo assisteva nei compiti impiegatizi.
Una famiglia unita
La vita, purtroppo, ha richiesto loro la più dura delle prove: la perdita di un figlio. Un dolore incancellabile, di fronte al quale la famiglia ha risposto rimanendo forte e unita. Un’unione autentica, in cui c’è anche spazio per le diversità. «C’è stato naturalmente qualche caso in cui ognuno vedeva le cose in modo diverso, ma bisogna tollerare – racconta la moglie – , siamo stati comunque felici e abbiamo avuto delle belle soddisfazioni dalla nostra famiglia». «Mio padre era titolare di una piccola ditta, faceva l’imbianchino – ricorda il figlio Pieralberto -. Lo chiamavano anche per decorare chiese e soffitti di case importanti».
I suoi hobby
Realizzava inoltre copie dei quadri famosi, come opere di Van Gogh e De Chirico. La pittura era il suo hobby, una volta andato in pensione. «Mio padre era sempre presente durante i miei allenamenti e le partite di calcio e basket che ho praticato da ragazzo», afferma il figlio. La famiglia di Milanesi è composta dalla moglie Carla Maria Lucca, dalle due nuore, dal figlio Pieralberto e dai nipoti Matteo, Luca e Lorenzo. I funerali si sono svolti venerdì pomeriggio in forma privata. «E’ stata la parte più triste della vicenda – riferiscono i famigliari – il fatto di essere vicini, ma non poterci vedere».
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