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Giudice di pace: ultimatum di Varallo ai sindaci

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Giudice di pace, potrebbero essere gli ultimi giorni di apertura per l’ufficio, l’unico servizio pubblico giudiziario rimasto in Valsesia e Valsessera

Giudice di pace, ultimi giorni di apertura?

Ultimi giorni di apertura per l’ufficio del giudice di pace a Varallo? Erogato negli ultimi anni a Villa Barbara, lo storico immobile che si affaccia sull’Allea di corso Roma, messo a disposizione dal Comune di Varallo che si è fatto carico anche della maggior parte delle spese per mantenerlo attivo sul territorio, è sempre più appeso a un filo: «Abbiamo inviato all’Unione montana dei comuni della Valsesia i costi del servizio – spiega il sindaco Eraldo Botta – e chiesto per l’ennesima e ultima volta ai sindaci di esprimersi al riguardo e di fornire un parere sul servizio. Se la maggioranza si esprimerà a favore, l’ufficio del giudice di pace resterà aperto, altrimenti saremo costretti inevitabilmente a perderlo e i sindaci valsesiani si prenderanno la responsabilità di questa scelta». Ne avevamo parlato giù in un precedente articolo.

Sono anni che Varallo lancia questo appello

I costi (tra personale, utenze e ordinaria manutenzione) si aggirano annualmente sui 95mila euro, per la maggior parte sostenuti dall’amministrazione varallese (oltre i 60mila euro). Contribuiscono, in proporzione al numero di residenti, Borgosesia per circa 30mila e qualche altro comune più piccolo. Ma, nonostante le reiterate richieste, una risposta favorevole dalla maggior parte dei sindaci del territorio non è mai arrivata. E ora non si può più temporeggiare vista la situazione: dopo il pensionamento all’inizio dell’anno dell’operatore giudiziario Ferruccio Baravelli, finora non rimpiazzato, è rimasto in servizio solo il cancelliere Marina Abrami che si occupa di tutte le pratiche. Non solo: al momento manca anche il giudice di pace, dopo che il mandato dell’ultimo è scaduto, e finora il Tribunale di Vercelli non ha proceduto a nessuna nomina. Fatto sta che l’ufficio è aperto, ma solo per accettare e registrare le pratiche, mentre le udienze, dal momento che manca il giudice, non vengono fissate.

Botta: «Questione preoccupante»

«Questa è comunque una procedura burocratica che verrà risolta – dichiara Botta -, mentre sotto il profilo politico la questione è molto più preoccupante. Se i sindaci della maggior parte dei comuni della Valsesia, che sono una trentina, non si pronunceranno a favore del mantenimento del servizio, l’ufficio del giudice di pace chiuderà e per ogni pratica bisognerà recarsi in tribunale a Vercelli. Così si perderà un altro servizio sul territorio dopo che come amministrazione abbiamo fatto l’impossibile per evitarlo». La risposta dei sindaci è attesa a giorni: «Entro il 10 giugno dovremmo avere il quadro della situazione dall’Unione montana – conclude il primo cittadino – dopodiché ci muoveremo di conseguenza. Incrociamo le dita e speriamo che anche gli altri comuni della Valsesia capiscano l’importanza di dare un futuro a questo servizio».

 

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