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Gli industriali: «variante di Romagnano e Pedemontana indispensabili al territorio»

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«I rincari frenano le nostre imprese: servono misure strutturali, ma anche sanità e infrastrutture»

Gli industriali: «variante di Romagnano e Pedemontana indispensabili al territorio»

Servono misure strutturali per dare forza al sistema delle imprese. E in ambito locale servono infrastrutture e servizi: primi fra tutti, l’ospedale di Borgosesia, il secondo lotto della tangenziale di Romagnano e l’ultimo tratto della Pedemontana, tra Masserano e la A26. Questi i principali solleciti che il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, ha lanciato alle amministrazioni pubbliche nel corso dell’assemblea annuale degli industriali.

L’evento è stato ospitato lunedì alla Sambonet Paderno Industrie di Casalino. Ospite d’eccezione il presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi.

«Siamo un Paese che non cresce ormai da molti anni – ha detto Filippa nel suo intervento – e l’aumento di fatturato delle aziende del nostro territorio deriva in grande misura dall’esportazione. Il piano “Industria 4.0”, fortemente voluto da Confindustria, ci ha permesso di recuperare punti di produttività e non si capisce perché una misura che ha portato benefici all’intero sistema-Paese venga depotenziata con uno stop al 2025, mentre dovrebbe essere strutturale. Ci piacerebbe – ha aggiunto Filippa – che gli abitanti delle nostre province considerassero le aziende come un bene da difendere: ogni impresa riveste anche un ruolo sociale e il benessere di un territorio deriva principalmente dalla capacità delle sue imprese di creare valore condiviso».

Il presidente ha ricordato che i segnali preoccupanti che incombono sul breve e medio periodo: l’aumento generalizzato dei prezzi, la contrazione dei consumi delle famiglie, i costi energetici più alti di quelli di competitor di altri Paesi. A questo proposito, un sostegno importante è il consorzio “San Giulio”, che dal 1999 consente di acquistare energia elettrica e gas a prezzi competitivi, con un risparmio complessivo di oltre 70 milioni di euro nell’ultimo biennio.

«Tra le attrattive di un territorio – ha proseguito Filippa – c’è anche quella di avere una sanità efficiente. In questi giorni stiamo dialogando sul futuro dell’ospedale di Borgosesia, che non rispetta i parametri del Governo e della Regione ma serve comunque un’area in cui vivono 62mila persone e un territorio molto vasto, industrializzato e turistico. Politicamente si deve quindi decidere se i territori, specialmente quelli montani, vanno abbandonati oppure vanno dotati di servizi analoghi a quelli della pianura».

E poi, come accennato, c’è il tema delle infrastrutture, «indispensabili per creare efficienza, con risparmi di tempo, meno consumo di carburante e meno inquinamento: speriamo che il collegamento Masserano-Ghemme, come la circonvallazione di Romagnano e il nodo ferroviario di Novara vengano finalmente realizzati. Fare impresa oggi non significa soltanto percorrere la strada della competitività, dell’innovazione e della transizione digitale. Dobbiamo anche far fronte alle sfide della transizione “verde” e della sostenibilità ambientale, sociale e di governance».

Ricordando il problema della mancanza di manodopera, il presidente di Cnvv ha sottolineato le attività di orientamento scolastico, i corsi di formazione per occupati di vario livello, e il “Progetto Academy”, lanciato da quattro importanti aziende del distretto della rubinetteria e del valvolame. «Stiamo allestendo – ha spiegato Filippa – spazi per la riqualificazione degli occupati e dei neodiplomati, per corsi di formazione e per laboratori innovativi che verranno messi a disposizione delle scuole e delle imprese del settore meccanico, impiantistico e di altri comparti che abbiano esigenze di formazione e riqualificazione di tecnici meccatronici e manutentori».

Tra le iniziative per avvicinare mondo della formazione e necessità reali delle imprese, Filippa ha ricordato anche la raccolta fondi per potenziare i laboratori delle scuole tecniche e professionali di Borgosesia, in collaborazione con la Fondazione Valsesia, e analoghe iniziative che saranno avviate a supporto degli altri istituti tecnici delle due province. Il dramma resta però sempre il cosiddetto cuneo fiscale che crea un costo spropositato per l’azienda a fronte dello stipendio netto che arriva al dipendente.

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4 Commenti

1 Commento

  1. Lili

    17 Giugno 2022 at 21:43

    Distruggete solo la natura. Vergognatevi

    • Barbablu

      18 Giugno 2022 at 8:56

      Natura? Quale natura? Quattro sterpaglie secche e inutili? Si vergogni lei di essere così antica.

    • Luca

      21 Giugno 2022 at 23:43

      Ma per cortesia Lili, accenda il cervello.
      Filippa ha esposto in modo chiaro, quanto sta capitando dalle nostre parti e quanto minimo da fare. Saluti

  2. alessandro belviso

    20 Giugno 2022 at 19:20

    stanno passando da un rapporto discreto coi politici diciamo “favorevoli” ad una (altra) discesa in campo chiedendo il consenso della gente che li dovrebbe acclamare come benefattori ma non sono olivetti o zegna quelli non chiedevano, davano.
    hanno ancora la concezione produttiva della quantità-consumo-vendita poi privatizzano i profitti e socializzano le perdite.
    distinguo a parte ovviamente.
    Guarda caso oggi gli industriali sono a kiev, quando si tratta di affari e cemento sono sempre in prima linea. che si facessero una strada per andare a fan c

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