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Grignasco la famiglia Balzarini rinnova il rito della vendemmia

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Grignasco la famiglia Balzarini

Grignasco la famiglia Balzarini al lavoro nei filari di famiglia: un’immagine di ripartenza dopo i danni dell’alluvione.

Grignasco la famiglia Balzarini all’opera

Un rito che prosegue da oltre quarant’anni nel segno della passione: anche quest’anno la famiglia Balzarini si è riunita per la vendemmia. La produzione che nel corso degli anni ha subito qualche cambiamento ma che ha sempre mantenuto un valore fondamentale: realizzare un prodotto per uso familiare. E quest’anno per poco il sogno coltivato di anno in anno dai Balzarini ha rischiato di sbriciolarsi a causa della alluvione. «Prima mia nonna poi mio papà ed ora anche io portiamo avanti una tradizione che per noi è speciale. Tutto è cominciato verso gli anni Ottanta e oggi siamo arrivati a circa una quarantina d’anni di attività – spiega Alessandro Balzarini, vice sindaco di Grignasco e viticoltore -. E’ qualcosa che fa ormai parte di noi, e con grande orgoglio la porterò avanti sino a quando riuscirò».

I terreni

Inizialmente la famiglia aveva degli appezzamenti nella zona del Torchio ora invece si occupa di un terreno tra le colline della Traversagna dove ci sono anche tanti altri filari di viticoltori che producono per uso commerciale. «É un lavoro impegnativo anche il nostro, seppur lo facciamo per nostro piacere personale  – prosegue Balzarini -. Oltre alla vendemmia infatti è  necessario prendersi cura delle piante nei mesi precedenti la conclusione della stagione estiva. Nonostante il sacrificio, stare in vigna é qualcosa di speciale per la nostra famiglia». Nel corso degli anni la produzione vitivinicola dei Balzarini è diventata qualcosa di particolare. «E’ ormai un vino che ci unisce – sottolinea il grignaschese – e lo usiamo solo tra di noi. Non è un prodotto che commerciamo. Lo produciamo come riusciamo, per il nostro consumo quotidiano».

Il maltempo

Quest’anno anche li vigneti dei Balzarini hanno rischiato di incorrere in una serie di conseguenze negative. «Pensando alle possibili precipitazioni autunnali abbiamo pensato di anticipare la vendemmia che è stata fatta nel mese di settembre – puntualizza Balzarini -. E in effetti siamo riusciti a salvare l’uva. L’alluvione ha provocato tanti danni nella zona di Gattinara e siamo davvero molto dispiaciuti per questo. Dopo mesi di lavoro pensare che un’alluvione possa cancellare tutto, è drammatico». Oltre alla pioggia, a influire negativamente sulle coltivazioni è stato il vento. «C’erano grandi folate – precisa Balzarini – . E qualche danno lo abbiamo subito sui filari che sono stati piegati. Diciamo che probabilmente ci siamo salvati perché le precipitazioni hanno interessato le zone in maniera diversa». E ora, scongiurato il pericolo, si inizia a pensare al futuro. «Continueremo ad occuparci del terreno e dei filari – conclude l’amministratore -. L’auspicio è che non si ripetano fenomeni calamitosi come quelli accaduti agli inizi di ottobre».

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