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Grignasco ricorda “Giuan” Fizzotti a 20 anni dalla scomparsa | LE FOTO

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Grignasco ricorda “Giuan” Fizzotti a 20 anni dalla scomparsa. Nei giorni scorsi la commemorazione.

Grignasco ricorda “Giuan” Fizzotti a 20 anni dalla scomparsa

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«Vent’anni senza Franco Fizzotti, uno dei fondatori, dal 1978, del Comitato carnevale di Grignasco, indimenticabile Giuan, che ci lasciava il 14 luglio 2000. Ma l’espressione “ci lasciava” forse non è del tutto esatta, perché Franco non ci ha mai lasciati. La sua assenza infatti è puramente fisica, ma il suo sottile umorismo, la sua sagace ironia sempre accompagnata e sottolineata dalle sue inimitabili espressioni facciali, dagli sguardi espressivi e dalla sua straordinaria capacità di arrivare al momento giusto e nel modo giusto con la battuta sempre pronta e azzeccata, sono tutte componenti della sua continua presenza fra noi. Il bel dialetto, con il quale esprimeva in poesia, con sano orgoglio, la sua identità grignaschese ed il suo attaccamento a questo territorio ed a questa comunità e, soprattutto, il suo desiderio di offrire alla popolazione, attraverso il Carnevale, un momento di vita comune dove esprimere, con l’allegria e la spensieratezza, la capacità di affrontare e superare, insieme, le inevitabili fatiche e difficoltà della vita, sono insegnamenti preziosi che non possono e non devono scomparire con il tempo ma, semmai, devono essere, ad ogni Carnevale, rivissuti e ritrasmessi. Se a tutto questo si unisce la sua ferma volontà di devolvere gli introiti economici delle manifestazioni carnevalesche in concrete iniziative di beneficenza, a favore della collettività e con particolare attenzione alle fasce deboli, quali i bambini e gli anziani, non si può far altro che ripetere a Franco il nostro sincero grazie, rinnovandogli la nostra promessa di non far morire mai tutto questo. Se ciò accadesse…allora sì Franco ci avrebbe davvero lasciati. Giustamente riconosciuto come ineguagliabile pittore, noi del Comitato carnevale ne abbiamo conosciuto e apprezzato, con immensa stima, anche la capacità di essere un altrettanto grande artista del buonumore, sempre pronto a colorare, con sapienti tocchi di un immaginario pennello, i rapporti umani, le situazioni e gli avvenimenti di Grignasco, cancellandone il grigiore e la monotonia. Appare quindi evidente che i valori umani, sociali, comunitari ai quali Franco ha sempre ispirato l’attività del Comitato carnevale di Grignasco, ne hanno fatto non tanto una semplice espressione spensierata e festosa, quanto piuttosto una vera e propria espressione culturale, dove la coesione sociale, l’amicizia e la solidarietà sono i punti di partenza delle attività del Comitato e nel contempo i punti di arrivo, gli scopi che esso intende raggiungere».

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Gianni Tempesta, uno dei soci più anziani del Comitato, ricorda così l’amico Franco: «Parlare di Franco non è facile perché uomo di molteplici personalità e di carattere abbastanza duro, tanto che da giovane era chiamato “Bruschèt” perché molto spigoloso. Nel 1978 chiedemmo a Franco di impersonare ancora Giuan Baceja, subito disse di no, ma dopo qualche insistenza accettò. Non fu certo la nostra richiesta a convincerlo quanto la sua volontà di interpretare la maschera che amava tanto. Possedeva grande carisma, era un artista vero, non si atteggiava con superiorità ma era semplice con tutti. Pittore, poeta, professore, Giuan, giocatore di bocce e scopone, appassionato di ciclismo: molte personalità per un uomo di grande generosità sia negli affetti che nel dare. Penso, ad esempio, alla serie di stampe con soggetto il Carnevale che ha fatto per il comitato senza volere una lira. Ho bellissimi ricordi di quando andavo a trovarlo nel suo studio mentre lavorava molto concentrato, molto attento, silenzioso. Ma era un silenzio che riempiva la stanza. Caro Franco, ci hai lasciato molto presto. Mi piacerebbe fare ancora qualche bella chiaccherata con te e bere un bicchiere. Ricordo sempre la tua poesia su Grignasc che “l’è an pais, an paradìs qui su la téra”. Ti sia lieve questa terra che hai calpestato, vissuto ed amato».

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