Attualità
Gruppo di opposizione Valdilana abbandona il consiglio con un “clic”
Valdilana, la minoranza abbandona il consiglio comunale online con un “clic”.
Opposizione abbandona il consiglio con un “clic”
Con un “clic” la minoranza “Cambiamento per Valdilana” lascia il consiglio comunale online. Il motivo? Proprio la convocazione ancora in modalità telematica e non in presenza. «Così non si può andare avanti – ha spiegato il capogruppo Roberto Costella -. Non ci viene permesso di lavorare». Ma il gruppo di maggioranza “Insieme per Valdilana” replica: «Questi gesti denotano mancanza di rispetto».
Online non funziona
«Abbiamo richiesto in più occasioni che i consigli comunali si svolgessero in presenza, in un luogo sicuro in funzione delle restrizioni Covid, come in sala consigliare, al teatro Giletti o all’aperto – spiega Costella -. È stato organizzato il maxischermo per gli Europei e non mancano gli eventi in presenza a Valdilana, però il consiglio è online».
Per di più, durante le sedute online i problemi di connessione non mancano. «Lo stesso sindaco è collegato la maggior parte del tempo senza video, per problemi di connessione».
E alcune promesse cadono nel vuoto
Anche la richiesta dell’opposizione di un consiglio o incontro pubblico sul piano scuole è caduto nel vuoto. «Il presidente Lorenzo Mirabile si era preso l’impegno, il capogruppo Giacomo Lasciandare invece ci ha detto che non si farà nulla». E così hanno lasciato il consiglio oltre a Costella anche Fulvio Chilò, Erika Verzoletto e Giuseppe Zorzan. È rimasto connesso solo Alessio Maggia, che ha votato no a tutti i punti.
Cosa ne pensa la maggioranza
Ma l’abbondo della seduta non è stata presa bene dalla maggioranza. «Riteniamo che abbandonare una seduta con il solo fine di fare propaganda a livello pubblico è irrispettoso, non solo nei confronti dell’intera amministrazione comunale ma nei confronti di tutti i cittadini di Valdilana che ogni consigliere rappresenta. Ricordiamo che il gruppo di minoranza ha più volte rifiutato di collaborare con l’amministrazione, con il proprio candidato sindaco che ha sempre declinato l’invito per le conferenze dei capigruppo e non accettando, come consiglieri, nemmeno di far parte delle commissioni consiliari previste per legge».
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