Attualità
Gruppo sanitario Habilita: campagna di vaccinazione anti Covid-19
I primi giorni del 2021 sono stati giorni d’ intensa attività organizzativa per l’allestimento logistico dell’apparato che deve effettuare la vaccinazione per il personale del gruppo sanitario Habilita. Complessivamente sono state vaccinate circa 1200 persone, tra le sedi lombarde e quelle piemontesi. La settimana scorsa si sono svolte le vaccinazioni del personale de “I Cedri” di Fara Novarese (NO) e quello di “Villa Igea” ad Acqui Terme (AL). Entrambi i presidi ospedalieri rappresentano un’eccellenza nel settore della chirurgia protesica in ambito ortopedico e anche in questo periodo difficile, hanno continuato ad operare garantendo le massime condizioni di sicurezza ai pazienti e al personale sanitario e amministrativo grazie ai rigidi protocolli messi in atto dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Il Direttore Sanitario di Habilita Casa di Cura Villa Igea I Cedri, il prof. Massimiliano Panella, ha accolto con soddisfazione la notizia relativa all’alta adesione del personale alla campagna vaccinale.
“I nostri operatori – spiega il Prof. Panella – hanno risposto in modo estremamente positivo alla campagna vaccinale: questo è un aspetto che reputo veramente importante perché il vaccino lo reputo un punto di svolta nella battaglia contro questa malattia. Il fatto che tutti i nostri dipendenti e i nostri collaboratori abbiano voluto aderire a questa iniziativa è sicuramente la conferma che hanno colto l’importanza cruciale di questo momento storico”.
Il vaccino può davvero risolvere la pandemia?
“In qualità di epidemiologo, professore di igiene e medicina preventiva – prosegue il prof. Panella – non posso che ribadire i punti fondamentali che ricorrono spesso quando si parla del vaccino anti Covid, ma che è sempre importante che vengano ricordati. Parliamo di vaccini sicuri che garantiscono un’elevata efficacia, molto più elevata rispetto ad alcune vaccinazioni effettuate da tempo in ambito sanitario; penso ad esempio al vaccini anti tubercolare che è obbligatorio per il personale sanitario in condizioni di rischio ma ha una capacità di proteggere dalla malattia inferiore al 30%. Sotto questo punto di vista la scelta di non vaccinarsi, pur rispettando il pensiero di tutti, risulta senza ombra di dubbio una scelta sbagliata. Sia a livello individuale riferito alla singola persona che a livello collettivo in riferimento alla sanità pubblica il non vaccinarsi è una scelta che non va bene in quanto impedisce il raggiungimento di quegli obiettivi di tutela della popolazione che durante una crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo, devono essere perseguiti. Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di un virus estremamente contagioso, con modalità di trasmissione che agiscono per via aerea e quindi abbiamo necessità di intervenire nel modo più efficace possibile. La vaccinazione attualmente il sistema più funzionale che abbiamo a disposizione per stoppare questo virus. Per ogni operatore sanitario è, a mio avviso, un dovere deontologico. Noi sappiamo che purtroppo la maggior parte dei casi di contagio si sono generati in ambito ospedaliero e, più in generale in ambito sanitario: diventa quindi fondamentale agire tempestivamente per evitare che una situazione del genere possa ripetersi. È fondamentale proteggere gli altri oltre che se stessi. Habilita si è fatta fin da subito promotrice di questa operazione e la risposta che è arrivata è stata straordinaria”.
In questo periodo si diffondono anche tante notizie non vere in relazione ai vaccini anti Covid
“Mi piacerebbe smontare un falso mito che circola insistentemente in questo periodo. Si è infatti diffusa la voce che una volta ricevuta la prima dose di vaccino sia necessario mettersi in isolamento perché c’è il rischio di trasmettere il virus. Si tratta di una sciocchezza che purtroppo sta diffondendosi sul web. Il concetto che deve essere chiaro a tutti è il seguente: la prima dose non garantisce l’immunizzazione. Per poter avere un’immunizzazione efficace è necessario il richiamo a distanza di 21 giorni. Trascorsa una settimana dalla seconda somministrazione si avrà un numero di anticorpi in grado di proteggerci dalla diffusione del virus una volta entrati eventualmente in contatto con lo stesso. Ciò significa che dopo la prima dose di vaccino è ancora possibile ammalarsi ed è quindi necessaria la massima attenzione per evitare il contagio. Ciò non significa quindi che si trasmette più facilmente il virus, ma che non si è ancora immunizzati. Il vaccino che viene utilizzato oggi possiamo descriverlo in modo semplificato come una trasmissione di informazioni genetiche che fa codificare alle nostre cellule la proteina spike, simulando un’infezione da COVID-19. Ricordo che la proteina spike è quella che permette la replicazione del virus quando siamo infettati. Il nostro sistema immunitario dopo la vaccinazione reagisce producendo anticorpi in grado di bloccare la proteina spike e, di conseguenza, l’infezione in caso di contatto con il virus. Tra l’altro vorrei sottolineare che la risposta immunitaria non è particolarmente violenta, tanto che è necessaria la somministrazione di due dosi (mentre per altri vaccini è sufficiente una dose singola). Per quanto riguarda la nostra esperienza diretta possiamo dire che non si sono registrate reazioni gravi, né danni permanenti”.
Ricordiamo inoltre che, secondo le disposizioni ministeriali, Habilita procederà dopo 21 giorni alle somministrazioni di richiamo vaccinale. Entro i primi giorni del mese di febbraio è quindi prevista la conclusione di questa importante campagna vaccinale.
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