Attualità
I poeti dialettali chiudono in bellezza il carnevale
In scena a Locarno “Panicia e Cansun”: la vera anima del carnevale valsesiano
La Paniccia di Locarno ha chiuso in bellezza con il 24° incontro degli “Autori dij Cansôgn dël Carlavé”. Scrive Primo Vittone, segretario della Pro loco della frazione: «Una Paniccia che dopo 51 anni di storia rappresenta sempre un appuntamento con la tradizione sentito e vissuto con passione da grandi e piccoli. Dalla ceina dla frütura, al Gir dël pais, alle ceina dj’ossi e poi al pranzo dla Panicia di domenica 26 febbraio, nel paese dij Saradüri è stato un susseguirsi di sensazioni, di emozioni e, a fuochi spenti, di ricordi che restano dentro e gratificano soprattutto gli attori impegnati in prima persona e la numerosa platea delle buone forchette che sempre volentieri viene a trovarci. E domenica scorsa siamo passati dai fatti alle parole. Le parole delle nostre radici: il dialetto. Panicia e Cansun, è proprio il caso di dirlo, sono proprio un abbinamento naturale che riesce sempre con successo ad esprimere al meglio la vera anima dal carnevale valsesiano. Le sedici penne che hanno presentato la loro canzone erano l’espressione più genuina, pur nella loro diversità, di una identità culturale unica in Piemonte».
Hanno partecipato: Enzo Dalberto del Belvedere di Varallo, Dina Traversaro di Campertogno, da Cervarolo i Rimatori strampalati del 3° millennio, Emilio Giacobino di Fobello, lo stesso Primo Vittone di Locarno, Piera Baladda & C. di Morca, da Nosuggio di Cravagliana Franca Moretti Bottone, Fulvio Folghera di Parone, Marco Tosi da Piane Belle di Varallo, Gianfranco Gagliardini di Roccapietra, Mariuccia Stragiotti di Sabbia, Luciana Carmellino di Scopa, Christian Pianori e Daniele Conserva di Varallo ed Eugenio Rotta di Verzimo.
Gli intermezzi della rassegna sono stati animati dal gruppo dei Cabarettanti di Varallo. La presentazione degli autori e il commento alle composizioni è stato curato da Silvano Pitto. Il presidente del Comitato Paniccia di Locarno, Sergio Bettoni, seguito dalle maschere della frazione, la Saradüra Giulia Gabrielli e il Cainacc Matteo Conti, hanno concluso con i loro saluti e ringraziamenti un bel pomeriggio che ha soddisfatto tutti.
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