Seguici su

Attualità

«Il cantiere della diga porterà 150 posti di lavoro in Valsessera»

Pubblicato

il

Intervento di Alessandro Iacopino del Consorzio Baraggia

Ancora non si sa l’esito del ricorso presentato al Tribunale delle acque di Roma dal comitato ”Custodiamo la Valsessera” e dai Comuni di Pray, Coggiola, Mosso e Trivero sul progetto della nuova diga. Intanto, però, il Consorzio Baraggia continua il suo pressing. Il direttore del Consorzio Alessandro Iacopino passa al contrattacco mettendo in evidenza quelli che a suo giudizio sono gli aspetti positivi dell’opera. Non ultimo la creazione di 150 posti di lavoro per il periodo del cantiere: «La nuova costruzione comporterà il sacrificio ambientale di circa 40 nuovi ettari di boschi sommersi dall’innalzamento del livello dell’invaso. Ma gli evidenti benefici irrigui saranno condivisibili con il territorio altri tipi di benefici. Ci sarà la possibilità di distribuire oltre 6 milioni di metri cubi all’anno d’acqua potabile completamente a gravità senza nessun tipo di pompaggio, ma anche la possibilità di produrre circa 23 milioni di kilowattora all’anno di energia idroelettrica».

E il direttore del consorzio sottolinea altri fattori positivi del progetto: il miglioramento delle attuali condizioni del deflusso minimo ambientale a valle della diga, la possibilità di annullare i rischi alluvionali per gli abitanti della Valsessera grazie ad azioni di svaso anticipato in occasione di previsioni meteorologiche particolarmente negative; l’incremento delle condizioni di sicurezza dell’invaso in relazione sia ai quasi 60 anni di vita della diga attuale che delle moderne tecniche di progettazione e costruzione. Ma oltre ad aspetti ambientali e di sicurezza del territorio pone l’attenzione anche sull’argomento lavoro. «Il cantiere porterà nuova occupazione per circa 150 unità durante il periodo della costruzione (6-7 anni) e di circa 20 a regime – ribadisce nella sua relazione -. Aggiungiamo poi alcune non indifferenti opere di compensazione ambientale secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia».

Nulla però pare muoversi al tribunale delle acque. A maggio c’è stato un cambio di giudice che ha allungato i tempi: «Sono mesi che ormai non sappiamo nulla – commenta il vicepresidente dei “Custodi” Marcello Vaudano -. Abbiamo portato avanti in autunno un paio di iniziative per continuare a sensibilizzare la popolazione, ma di fatto da Roma non abbiamo più saputo nulla. Se la pronuncia del giudice tarda a venire, coò potrebbe essere anche un segnale positivo, ma non è di certo un argomento da prendere alla leggera. Rimaniamo fiduciosi nell’accoglimento della documentazione che abbiamo presentato». Ma le spese non mancano: «Continuiamo ad avere spese legali da sostenere, siamo alla continua ricerca di fondi per cercare di far fronte di contributi. Rimane attivo il nostro conto corrente per sostenere l’attività dell’associazione». In marzo al Consorzio Baraggia ci saranno le nuove elezioni, visto che attualmente la gestione è affidata a un commissario. Per avviare il cantiere della diga c’è bisogno poi del finanziamento del Ministero, che al momento non è stato previsto.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook