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Il film sul “Lupo Bianco” Carlo Olmo presentato a Venezia

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Il film sul “Lupo Bianco” Carlo Olmo sarà presentato a Venezia mercoledì 8 settembre. A interpretare l’ex avvocato vercellese l’attore Sebastiano Somma.

A Venezia “Lupo Bianco”, il film su Carlo Olmo

«La vita mi ha tolto tutto, la vita mi ha ridato tutto. Adesso è giunto il momento che io restituisca tutto alla vita». Sono le parole pronunciate da Sebastiano Somma nel trailer di “Lupo Bianco”, film dedicato alla vita di Carlo Olmo, il benefattore insignito un anno fa della onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

La vicenda personale dell’ex avvocato vercellese che durante la pandemia ha donato migliaia di mascherine, derrate alimentari e stanze degli abbracci aveva toccato anche Gattinara. L’uscita nelle sale di “Lupo Bianco” è prevista per febbraio 2022.

Guarda il trailer.

Nel cast anche Remo Girone

Nel film diretto da Tony Gangitano è dunque Sebastiano Somma a prestare il volto al “Lupo Bianco” Carlo Olmo, mentre Remo Girone ne interpreta il padre Piero. Sceneggiato da Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara e prodotto da CinemaSet, con il patrocinio del Miur, il lungometraggio viene presentato alla 78esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

In particolare sarà proiettato il prossimo 8 settembre all’interno dello spazio “International Starlight Cinema Award” dell’ente nazionale Fondazione dello Spettacolo. In quella data, inoltre, Remo Girone riceverà il premio alla carriera.

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1 Commento

1 Commento

  1. gabriella Zlatarow

    1 Giugno 2022 at 11:46

    prima ho visionato il film su amazon prime e considerandolo un “pasticciaccio” ho voluto fare ricerche ed ho appreso che trattasi della vita vera di carlo olmo e del suo prodigarsi durante la pandemia con generosità fornendo mascherine e quant’altro fosse necessario. L’intento di far conoscere e rendere omaggio a questo personaggio di cui ho poco seguito la storia è lodevole però chi ha scritto la sceneggiatura ha mancato su tutti i fronti, il bambino maltrattato nell’orfanatrofio dalla suora non si riesce a capire perchè è maltrattato, i genitori adottivi, peraltro si vede quasi sempre il padre molto amorevole al contrario della madre, il cameriere cinese che avvia il ragazzo al kung fu di cui si vede una scena soltanto e poi lui ormai maturo applicarsi sempre a questa arte marziale e poi lui come avvocato difendere un pregiudicato, farlo assolvere e scoprire dallo stesso che era colpevole, e di lì la decisione di abbandonare la professione e di dedicarsi agli altri.Insomma in mani esperte poteva uscire un ottimo film ne è uscitoun racconto pasticciato con interpreti ridicoli che hanno confermato che l’arte della recitazione va studiata…

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