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Il grande cuore di Giannina Lanfranchi, premio della bontà 2021
Il grande cuore di Giannina Lanfranchi, premio della bontà 2021 e cresciuta con il motto: «Prima si pensa ad anziani e bambini».
Chi è Giannina Lanfranchi, premio della bontà 2021
Quest’anno il “Premio della bontà” della Croce rossa di Borgosesia per il 2021 è andato a tre persone. Due ragazzini legati da una bella amicizia e una signora 91enne premiata per la sua forza d’animo e il grande cuore. È Giannina Lanfranchi, da sempre legata a frazione Bettole.
Da sempre legata a Fenera San Giulio
Lanfranchi è nata e cresciuta a Fenera San Giulio, ultima di nove figli in una famiglia contadina. Lo spirito famigliare era già volto al servizio e all’idea che la comunità fosse una grande famiglia.
E nel 1951 Lanfranchi e i suoi si misero a disposizione dei tanti sfollati veneti arrivati in Valsesia dopo l’alluvione del Polesine, che colpì la provincia di Rovigo nel novembre di quell’anno.
Vicina agli sfollati di Rovigo
Molte famiglie si stabilirono anche a Fenera San Giulio (Bettole è un’enclave veneta, ndr), nuclei famigliari numerosi, anche questi di stampo rurale.
Lanfranchi era appena ragazza, ancora giovane e non sposata. Sua madre le diceva: «Prima si pensa agli anziani e ai bambini». Per questo, dopo aver sfamato la famiglia, portava latte, uova e verdure dell’orto agli sfollati.
Una donna dal cuore grande
E nel corso della sua vita, “nonna Giannina”, come la chiamano affettuosamente in tutta Bettole, ha fatto del prendersi cura il suo tratto caratteristico: sempre disponibile e attenta ai bisogni degli altri, che fosse per accogliere chi è in difficoltà o anche solo offrire un pasto caldo ad amici o bisognosi.
Un sostegno per madri e bambini
«La mamma ha davvero un cuore grande – racconta la figlia Monica Carini – e noi siamo cresciute abituate ad avere in casa qualcuno che non appartenesse alla famiglia, che si trattasse di bambini con problemi in casa o genitori in crisi. Spesso abbiamo accolto madri che si nascondevano da figli tossicodipendenti, provenienti anche da fuori regione, persone che conoscevamo».
L’amicizia con la comunità ghanese di Bettole
«Mamma Giannina è sempre stata disponibile per amici, conoscenti e persone in difficoltà che venivano a conoscenza del suo nome per passaparola. E lei si è mossa sempre discreta, con umiltà e inguaribile ottimismo. In questo ultimo anno, inoltre, abbiamo stretto amicizia con la comunità ghanese che risiede a Bettole, e io sono anche madrina di una delle bambine da poco nate alla famiglia».
Mai abbattuta dalle difficoltà
Rimasta vedova ad appena 50 anni, Lanfranchi ha tirato su tre figlie che a quel tempo avevano appena 18, 14 e 9 anni.
«Nostra madre ha sempre avuto una grande forza nell’andare avanti, nonostante le difficoltà – aggiunge Carini –. Adesso succede che capitino momenti di sconforto, soprattutto per il tempo che passa e rallenta i movimenti, ma mamma è una persona sorridente e gioviale per natura e sa allontanare velocemente il malumore».
Un premio “inaspettato”
«A mamma piace l’idea di prendersi cura, è proprio cresciuta pensando che l’attenzione e la disponibilità nei confronti del prossimo fosse la normalità. Quando ha saputo della volontà della Croce rossa di consegnarle il Premio bontà, è rimasta piacevolmente sorpresa e ha risposto che non credeva di aver fatto nulla di tanto speciale».
La cerimonia si è svolta a Varallo, a dicembre, in occasione della Festa degli auguri della Croce rossa. Per Lanfranchi è stato un pomeriggio ricco di gioia e gratitudine, che si è concluso con la messa e un aperitivo in casa, per festeggiare con i cari il riconoscimento ricevuto.
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