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«Impossibile vaccinarmi senza smartphone». La protesta di un pensionato di Grignasco

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«Impossibile vaccinarmi

«Impossibile vaccinarmi senza smartphone»: un pensionato di Grignasco si è trovato in difficoltà quando gli è stato inviato per sms un link, pensato per i cellulari con collegamento a internet.

«Impossibile vaccinarmi senza smartphone»

Smartphone “obbligatorio” per la vaccinazione? Se lo chiede Liliano Facelli, 77 anni, di Grignasco, che nei giorni scorsi, per completare le procedure di prenotazione predisposte della Regione Piemonte ha ricevuto sul suo telefonino, che non è smart, un link. «Mi viene chiesto di cliccarci sopra – racconta – ma il mio apparecchio non è connesso a Internet e così l’operazione risulta impossibile. La domanda di preadesione alla vaccinazione, riservata alle persone tra 70 e 79 anni, me l’aveva fatta un conoscente attraverso il portale www.ilpiemontetivaccina secondo la prassi prevista. Mi sono anche fatto stampare il modulo che attestava che l’operazione era andata a buon fine, ma poi ho ricevuto un sms con l’invito a cliccare sul testo per poter confermare la prenotazione».

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I cellulari

Ma con un semplice cellulare, abilitato soltanto al traffico voce e agli sms, non si può fare: «Pretendono forse che io vada a comprare uno smartphone? – riprende Facelli – Mica tutti possono permetterselo e non ho nessuna intenzione di farlo. Se non se ne può proprio fare a meno per potersi vaccinare, allora me ne spediscano uno a casa. Il cellulare ce l’ho da 30 anni, ma lo uso per necessità e soltanto per parlare, come è normale per una persona della mia età. Mi sembra che anche in questo caso si vogliano complicare le cose semplici».
In questi giorni, tra un disagio e l’altro, ci saranno sicuramente tanti coetanei di Facelli alle prese con lo stesso problema. Soltanto i più esperti di informatica (o quelli che hanno la possibilità di farsi aiutare da parenti o conoscenti) o coloro che hanno un apparecchiatura in grado di connettersi alla rete possono infatti completare la procedura senza problemi.

I numeri

In Piemonte, secondo i dati resi noti dalla Regione, la fascia 70-79 anni comprende circa 480mila cittadini, 17mila dei quali già vaccinati in quanto ospiti di una Rsa. La procedura prevede che la richiesta fatta attraverso il portale www.ilpiemontetivaccina.it arrivi in modo automatico al medico di famiglia, che si accorderà con l’assistito per fissare la data della vaccinazione ed eseguirla con il vaccino AstraZeneca nel suo ambulatorio, oppure in un ambulatorio di medicina di gruppo o in uno messo a disposizione dall’azienda sanitaria del territorio. Le somministrazioni per i nati dal 1951 al 1942 inizieranno, secondo quanto prevede il piano vaccinale regionale, il 29 marzo. Tre giorni prima, il 26 marzo, si partirà con la prima dose anche per le persone estremamente vulnerabili e i disabili gravi, che devono esprimere l’adesione direttamente al proprio medico di famiglia.

Le modalità

L’Asl di appartenenza provvederà alla convocazione con una lettera o un sms che indicherà la data e il luogo della vaccinazione, che sarà eseguita nel più vicino di uno degli oltre 130 punti allestiti in Piemonte. Per la somministrazione verranno usati i vaccini Pfizer e Moderna.
Prevista in questo caso l’immunizzazione di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto. La procedura prevede l’espressione della disponibilità al proprio medico di famiglia.
Sono circa 200mila, intanto, gli over 80 già vaccinati, mentre a circa 64mila di loro è stata già somministrata anche la seconda dose. Sono invece circa 140mila quelli che devono ancora ricevere il siero. Tutte le prime somministrazioni degli over80 in Piemonte si concluderanno comunque nella settimana del 15 aprile, con un’ultima tranche di circa 1800 persone nei giorni 19, 20, 21 aprile.

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