Attualità
In vendita la casa del pittore Rossetti
Il Comune di Varallo rimette sul mercato gli immobili ereditati dall’artista a Cavaglia Sterna
L’insieme di immobili che il Comune di Varallo ha ereditato dal pittore Marcello Rossetti a Cavaglia Sterna tornano sul mercato. L’amministrazione ha infatti deciso di rimetterli in vendita al miglior offerente.
Sono anni ormai che gli immobili sono stati inseriti tra i beni alienabili della Città di Varallo, ma finora le aste, che sono state nel tempo più di una, sono sempre andate deserte. Ora il Comune ci riprova. «Si tratta di tre immobili che sorgono in centro paese, nei pressi della chiesa di San Rocco – spiega il vice sindaco Pietro Bondetti -, che il pittore Rossetti decise di lasciare al Comune senza alcun vincolo di destinazione. Oltre alla casa che fu dell’artista, un immobile che è stato ristrutturato negli anni Cinquanta del secolo scorso e tinteggiato di giallo, c’è un edificio più vecchio, ma molto bello con le sue balconate in legno tipicamente valsesiane. Questo andrebbe completamente ristrutturato. Infine fanno parte del complesso in vendita anche il vicino rustico con un giardino sul davanti e un terreno sul retro della case».
Mentre in passato le aste indette dal Comune partivano da una base che equivaleva al valore stimato del gruppo di immobili, adesso l’amministrazione ha deciso di rimettere in vendita gli stabili a offerta libera: «Invitiamo tutti gli interessati a proporre una cifra che poi valuteremo – dichiara Bondetti -. Ovviamente la migliore offerta si aggiudicherà gli immobili».
Il vice sindaco è disponibile ad accompagnare tutti gli interessati a visionare il lotto a Cavaglia Sterna: «E’ sufficiente contattarmi – dice – al numero 335.5386592». Le proposte di acquisto andranno poi consegnate in municipio.
E’ invece stata tolta dal gruppo di beni comunali alienabili Villa Barbara, una delle dimore storiche che si affacciano sull’Allea di corso Roma, che qualche anno fa il Comune aveva valutato di vendere dopo che era stata chiusa la sezione del tribunale di Vercelli. «Beni del genere non possono essere alienati – dice Bondetti -, devono restare al Comune che deve prendersene cura e utilizzare per iniziative o servizi utili all’intera comunità».
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