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Insegnanti condannati a essere precari: anche la Valsesia protesta a Roma

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Sono circa 300 in tutta la provincia, e un centinaio solo inValsesia le persone toccate dal provvedimento

Dalla Valsesia a Roma gli insegnanti sono volati a protestare contro la sentenza del consiglio di stato che “condanna” i diplomati magistrali entro il 2001-2002 al precariato. La sentenza di fatto blocca loro l’accesso alle graduatorie che permettono le assunzioni; potranno far parte solo di quelle utilizzate per le supplenze. Una situazione che solo in provincia di Vercelli riguarda 300 persone, di cui un centinaio in Valsesia.

Pochi giorni fa nella capitale si è svolta una delle più grandi manifestazioni di protesta del mondo della scuola. Alla giornata ha partecipato una delegazione di docenti piemontesi, di cui fanno parte i referenti Rossella Zeppi, insegnante gattinarese a Biella e responsabile per il Coordinamento regionale Piemonte, Carla Traverso e Luca Dibitonto. Zeppi, insieme a Traverso e Dibitonto, e ad alcuni membri del Coordinamento nazionale sono stati ricevuti al Ministero dell’istruzione per discutere della delicatissima situazione. «Ci siamo dimostrati fermi sul ribadire alcuni punti chiave della rivendicazione dei nostri diritti – dice Zeppi – come la conferma dei contratti a tempo indeterminato individuali e il mantenimento del personale nelle graduatorie ad esaurimento (quelle che permettono le assunzioni stabili, ndr.) sottolineando la validità del titolo abilitante del diploma magistrale prima del 2002. Inoltre è stata consegnata la sentenza della seconda sezione del Consiglio di Stato del 2015, che, in contrasto con la definitiva, equipara il valore abilitante del diploma alla laurea degli attuali docenti di scienze della formazione primaria. Abbiamo inoltre ritenuto doveroso far presente che noi docenti di scuola primaria annualmente valorizziamo la nostra professione sia con corsi di formazione che con corsi di laurea o master universitari».

Gli insegnanti chiedono che la drammatica situazione, che penalizzerà anche gli alunni per la mancanza di continuità scolastica, venga sanata con un decreto. Tra le varie azioni di protesta i diplomati magistrali minacciano anche il blocco degli scrutini. «Abbiamo chiarito che resteremo fermi sulle nostre posizioni continuando a presidiare tramite sit in, coinvolgendo genitori, amministrazioni locali e scolastiche, fino ad arrivare al blocco degli scrutini».

In seguito alla decisione del Consiglio di Stato, gli insegnanti che dopo 10, 15 anni di precariato hanno superato brillantemente un anno di prova a tempo indeterminato ritorneranno a fare i precari nelle graduatorie di istituto. «Molti altri, invece, sono stati costretti a lasciare un posto sicuro nella scuola paritaria per evitare di essere depennati dalla graduatoria. Chi è entrato in ruolo nell’anno scolastico 2015/2016 non ha potuto accedere al concorso 2016 poiché il procedimento on line li considerava già a tutti gli effetti personale a tempo indeterminato e non permetteva di compilare l’iscrizione al concorso».

In zona, le istanze delle maestre sono state portate da Zeppi al sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani, che ha promosso una mozione urgente da presentare al prossimo consiglio comunale, per sensibilizzare sul problema non solo la Valsesia ma l’intero territorio nazionale. «Invitiamo tutti i sindaci e i consigli comunali d’Italia – dice Tiramani – a seguire l’esempio di Borgosesia. Matteo Salvini e Riccardo Molinari hanno preso a cuore il problema e io, d’accordo con loro voglio portare avanti questa azione di sensibilizzazione. Il Consiglio dei ministri, ancora in carica può risolvere la questione con una sanatoria». «Ringraziamo – dice Zeppi – il sindaco di Borgosesia per la completa disponibilità e Giulia Bertelli che combatte al nostro fianco nel ruolo di collega e referente della Cub Scuola Torino».

Zeppi, 36 anni tra pochi giorni, originaria di Gattinara ma insegnante di scuola primaria nel Biellese, racconta la propria esperienza: «Insegno dal 2004 – dice – e sono stata immessa in ruolo a settembre 2016, superando brillantemente l’anno di prova a fine anno scolastico, nel giugno 2017. Nel corso della mia carriera scolastica mi sono sempre perfezionata con corsi di formazione annuali, sostenuti anche a mie spese»

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