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L’esperienza dei campi profughi arriva a Varallo

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La Caritas diocesana di Novara, Eufemia e Cireseui-Osservatorio sull’interculturalità in Valsesia uniti per ”Camminare insieme”

La Caritas diocesana di Novara, Eufemia e Cireseui-Osservatorio sull’interculturalità in Valsesia uniti a Varallo per “Camminare insieme”. Dopo il primo incontro a Borgosesia dedicato al Rapporto immigrazione 2015, venerdì scorso è stata la volta della Città del Sacro Monte. Agli studenti delle scuole superiori è stato presentato il libro “Lungo la rotta balcanica. Viaggio nella storia dell’Umanità del nostro tempo”, «un invito a compiere un viaggio nel fango dei campi profughi sulle vie dell’immigrazione in Europa – commenta Piera Mazzone, direttore della biblioteca civica – per dare voce a donne e uomini protagonisti di una fondamentale pagina nella storia dell’umanità, entrando in presa diretta nella tragedia dei migranti, dando voce alle loro vite, attraverso due testimoni diretti».

L’incontro è stato riproposto alla sera a Taverna D’Adda dove Luca Perrone ha presentato i due autori: Anna Clementi e Diego Saccora. «Nella vita di tutti i giorni – spiegano – facciamo gli operatori sociali nel settore dei minori stranieri non accompagnati e dei richiedenti protezione internazionale». Al lavoro quotidiano in strutture d’accoglienza hanno affiancato l’opera di volontariato concretizzata in tre viaggi nei campi profughi. Il primo ha ripercorso a ritroso la “rotta balcanica” utilizzando solo mezzi pubblici, nel dicembre 2015. Il secondo, lo scorso maggio, tutto via terra, attraverso Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Grecia, Albania e Kosovo.

«Il viaggio più recente, fatto dopo l’uscita del libro – riporta Mazzone -, rappresenta un ulteriore approfondimento attraverso fotografie e video. Sembrerebbe banale scrivere che questo libro raccoglie storie di vita, ma si tratta proprio di esperienze di uomini, donne e bambini incontrati lungo la “rotta balcanica”, che negli anni Ottanta rappresentava la principale via d’accesso verso l’Europa. Nel 2015 si aprirono le frontiere: circa seimila persone al giorno passavano di lì per proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. Dal gennaio 2016 tutto è cambiato: sono stati posti degli sbarramenti al passaggio, che è stato riservato ai SIA, Siriani, Iraniani Afgani. Dal marzo 2016 i confini furono chiusi e circa seimila persone sono bloccate in Grecia e molte di loro cercano di eludere il blocco affidandosi a trafficanti prezzolati».

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