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La minoranza di Sabbia contro il progetto di fusione con Varallo

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«Trattative quasi private da parte del sindaco, mai che si sia coivolta la popolazione e il territorio»

Il gruppo di opposizione di Sabbia cambia idea e in consiglio comunale vota contro il progetto di fusione con Varallo, anche se inizialmente si era detto a favore del progetto Comune unico. Una presa di posizione che non ferma l’iter, e comunque l’ultima parola spetta ai cittadini dei due centri, che dovranno esprimersi domenica 1 ottobre al referendum.

 

In effetti, l’opposizione non contesta la fusione in sè, ma un metodo giudicato troppo “personale” da parte del sindaco Carlo Stragiotti. Scrivono infatti Marco Masto, Corinne Bedolis e Roberto Marchi: «Il nostro gruppo consigliare non è contrario, come già espresso in altre occasioni, alla fusione come soluzione bensì all’iter intrapreso da questa amministrazione per il raggiungimento di tale fine. Nonostante nei consigli dei 25 febbraio e del 29 maggio si fosse sollecitato un confronto pubblio democratico e costruttivo con la popolazione di Sabbia, ad oggi non è ancora attuata questa proposta che a nostro parere deve precedere qualsiasi tipo di indizione e tipologia di riferimento consultivo. Nonostante sia stato chiesto un confronto più in generale con la Val Mastallone, amministrazioni e popolazione per l’ipotesi di una eventuale fusione, nemmeno questo punto è stato accolto e portato avanti con convinzione. Visto il percorso intrapreso da questa amministrazione, caratterizzato più da contatti personali che da atti ufficiali, tale incorporazione viene vissuto come imposizione in quanto non è stato condiviso il progetto e valutate altre proposte».

 

L’accordo di programma tra Sabbia e Varallo prevede che Varallo si impegni a investire a 2 milioni su Sabbia e val Sabbiola «Così tanti soldi non sono mai arrivati da queste parti», sottolinea il sindaco.

 

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