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La montagna di Trivero ricorda il sorriso di Bruna
La montagna di Trivero ricorda il sorriso di Bruna Costa: una vita tra Margosio e il Monte Cerchio.
La montagna di Trivero ricorda il sorriso di Bruna
«Alla Bruna non potevi non volere bene». Lo dicono tutti. La vedevi camminare a Bielmonte, sulla neve, piccola ma piena di energia e con un sorriso grande. La vedevi nel suo piccolo bar nella zona del Monte Cerchio. Era una persona semplice, che amava la sua montagna, la sua famiglia unita. Bruna Costa vedova Cavalli è morta la scorsa settimana a 90 anni, lasciando un ricordo speciale in chi l’ha conosciuta e le ha voluto bene.
Di origine vicentina
Tra le nevi del Massaro, in quel piccolo baretto in legno, Bruna ha passato tanti anni con il marito Fulvio e figli Ranieri, Adriano, Gianni, Alfio e Corrado, che è scomparso nel 2013. Bruna era arrivata a Trivero dalla provincia di Vicenza nel 1955. «Era venuta in Piemonte a lavorare – ricorda il figlio Adriano – negli anni in cui si stava costruendo la Panoramica Zegna. Anche mio papà lavorava per la sua realizzazione».
«La mamma ha trascorso – continua il figlio – più di 40 anni a lavorare tra le sue montagne. In tanti mi hanno detto che se la ricordano mentre a piedi raggiungeva il bar. Ha sempre vissuto in questa zona, prima a cascina Fila, che si trova in mezzo al bosco e poi nell’ex colonia estiva dell’Ermenegildo Zegna, dove faceva da custode e dove è stata sino all’ultimo. È stata davvero una mamma speciale e una nonna affettuosa».
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