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Le ceneri di Valentino Tapella per sempre all’Alpe Seccio

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Le ceneri di Valentino Tapella

Le ceneri di Valentino Tapella al “sas dal Busalei”: così il 93enne farà sempre parte della sua terra.

Le ceneri di Valentino

Il desiderio espresso da Valentino Tapella è stato esaudito. Sono state disperse domenica 2 agosto le ceneri dell’uomo scomparso a 93 anni, nel luogo da lui rigorosamente scelto e indicato. All’alpe Seccio di Boccioleto e più precisamente al “sas dal Busalei”. L’urna, il giorno precedente, è stata trasportata dai nipoti e ha sostato alla cappelletta del “Selletto”. Poi ha trascorso l’ultima notte posta sul suo letto, nella tanto amata casa dell’alpeggio. «Salendo mi sono chiesto cosa spinge un uomo a chiedere che, contrariamente a quella che è da secoli la nostra cultura, i propri resti mortali vengano sparsi in natura – racconta l’amico Ferruccio Baravelli -. Io penso che solo il grande amore per la sua terra, quella che col duro lavoro gli ha dato sostentamento e quindi la vita, possa averlo spinto a legarsi a essa anche dopo la morte. Oppure, fors’anche, perché tutti inconsciamente vorrebbero legarsi in modo perpetuo a un luogo dove, in vita, si sono sentiti a loro agio e protetti. Voglio interpretare così questa ammirevole decisione di Valentino. Ogni luogo si collega pro tempore a un nome e sicuramente l’alpe Seccio non è scindibile da Valentino Tapella e la sua famiglia».

La cerimonia

Una cerimonia semplice e composta alla quale hanno partecipato anche diversi amici. «Ho avuto l’onore di partecipare per la grande amicizia che mi lega alla sua famiglia e a quest’uomo di montagna – riprende Baravelli -. Un uomo che mi ha accolto 46 anni fa nella sua casa, al suo tavolo e sotto il suo tetto per diversi giorni. Un’accoglienza che mi ha permesso di capire il vero significato di “vivere la montagna in montagna”. Ho lavorato con Maria, Valerio e Carla sull’alpe, ho fatto esperienze che mai avrei potuto fare se non grazie a questa bella famiglia e a Valentino».
Verso le 14 l’urna cineraria è stata adagiata sul tavolo centenario anticamente adibito alla posa dei feretri, di fronte alla chiesa di Seccio e a quella che è una delle più antiche e storiche testimonianze di fede della nostra valle. In silenzio ognuno ha pregato e rivolto pensieri a modo suo. «Se si potessero raccogliere le sensazioni di quei minuti, i ricordi e i sentimenti, si potrebbe sicuramente scrivere un libro. Il libro della storia di Valentino, che intorno a sé vedeva raccolti i figli Valerio e Carla con tutti i nipoti e pro nipoti – riprende l’amico -. Tanti anche gli amici, a dimostrazione di quanto bene ha saputo creare intorno a sé».

Piana delle Rive

Poi la breve salita al luogo da lui prescelto, dove per decenni ha tagliato e composto la “Meia”, con le arcaiche tecniche dei suoi avi. Ancora un attimo di raccoglimento intorno a questo sasso dove campeggiava la sua foto più significativa e non solo per l’espressione. «Infatti qualcuno ha notato che in quella immagine aveva lo sguardo rivolto verso “Piana delle Rive”, poco sopra Seccio: il luogo dove vissero i suoi genitori e oggi anch’essi riposano. Uno squarcio di sole passa attraverso le nubi minacciose e irradia tutti noi e quel masso dove ci sono i lumini, il suo cappello preferito e un mazzetto di fiori raccolto mentre si saliva. Ma anche quell’urna che tra poco sarebbe stata aperta per donare a quella terra i resti mortali di chi, a quella terra, si voleva così legare per sempre! Ma non prima che la piccola Margherita, una pronipote, leggesse un intenso pensiero tra le lacrime, di una spontaneità disarmante anche per il cuore più resistente. Mi ha colpito in particolare una frase rivolta a Valentino: “Nonno, da quando non ci sei più ho imparato molte cose, ma soprattutto ho capito che bisogna passare molto tempo con le persone care, perché prima o poi non ci saranno più”. Hai ragione Margherita e grazie per avercelo ricordato, ma sappi che dalla prossima primavera, ogni volta che raccoglierai un fiore al Sas dal Busalei e lo stringerai al cuore, sarà come stringere a te nonno Valentino… e così sarà per tutti noi».

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