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Le Pigotte dell’Unicef ai nuovi nati

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Nel 2015 di Quarona solo 15 bambini. L’anno prima erano stati 40

Una Pigotta per ogni nuovo nato: si è rinnovata sabato pomeriggio nella sala consiliare del municipio di Quarona la consegna di una bambola ai genitori dei bambini nati l’anno scorso. L’iniziativa, che è ormai una tradizione per il paese, è organizzata in collaborazione con la sezione valsesiana dell’Unicef. I soldi utilizzati dal Comune per acquistare le Pigotte sono infatti stati devoluti all’associazione no profit, che li utilizzerà per acquistare kit salva-vita per i bambini del terzo mondo.

A differenza degli altri anni, la sala del municipio non era molto affollata: l’anno scorso a Quarona sono nati solamente quindici bambini (otto maschi e sette femmine, tra cui una coppia di gemelline), un numero decisamente inferiore ai 40 dell’anno precedente. Un calo demografico che, ha detto il vicesindaco Giorgio Antonietti, «speriamo possa essere invertito al più presto. Negli ultimi anni Quarona aveva un buon andamento demografico con un trend in crescita, ma lo scorso anno il numero dei nuovi nati è drasticamente diminuito».

Le Pigotte sono state consegnate a Gioele Bertetti, Ludovico Borsoi, Filippo Conti, Camilla e Gaia Fabbricatore, Ginevra Fantini, Gabriel Faretta, Alessandro Mazzia, Edoardo Micheletti, Anita Pizzi, Diego Ricotti, Eleonora Ronchi, Luca Tapella, Ilaria Tartarini e Marilyn Zenere.
A consegnare ai genitori la bambola dell’Unicef è stata la responsabile della sezione valsesiana Felicina Erbeia con gli amministratori comunali. Oltre ad Antonietti, che ha fatto le veci del sindaco, erano presenti gli assessori Ines Curnis e Piero Nebbia e il consigliere Pierangelo Perincioli. «Tutto ciò che facciamo nella nostra vita, il nostro correre sempre, il nostro impegnarci, non avrebbe senso se non fosse per i nostri piccoli – ha commentato Antonietti, anche lui padre di due bambine -. Ci auguriamo che il dono che facciamo oggi a questi neonati sia di buon auspicio per il proseguo della loro vita».

E se per i genitori presenti l’arrivo dei bambini è stato fonte di felicità, «l’acquisto delle Pigotte ha rappresentato per i bambini più sfortunati una gioia insperata – ha aggiunto Erbeia -. Quella regalata dal Comune non è solo una bambola di stoffa, ma un simbolo di solidarietà in quanto frutto del lavoro di tanti volontari, adulti e bambini che la realizzano con impegno e creatività. Per questo ogni Pigotta è unica, come unico è il vostro bambino».

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