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Legambiente boccia quasi tutti i progetti Recovery della Valsesia

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Pioggia di milioni sulla Valsesia: ecco i comuni che hanno preso i soldi

Legambiente boccia la maggior parte dei progetti Recovery inoltrati dalla Valsesia.

Legambiente boccia i progetti

Per Legambiente gran parte dei progetti presentati dalla Valsesia sono da bocciare. L’ente contesta le idee proposte nel contesto del cosiddetto “Recovery Plan”, altrimenti detto Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta in pratica delle richieste del territorio rispetto alla somma di 248 miliardi che il governo potrà destinare per far ripartire l’Italia colpita dalle restrizioni per il Covid.

Le richieste

Dalla provincia di Vercelli sono stati inviati a Roma ben 346 progetti, alcuni di ampia portata, altri più localizzati. Si tratta beninteso di richieste, e senza alcun dubbio una bella fetta non troveranno riscontro. Intanto però la sezione di Legambiente del Vercellese e della Valsesia ha voluto dare la pagella ad alcune di queste proposte, promuovendone alcune e bocciandone altre.
Tra quelle che secondo gli ambientalisti sarebbero da sbianchettare ci sono i due tunnel ipotizzati in alta Valsesia: quello tra Fobello e Rimella e soprattutto la galleria turistica tra Alagna Valsesia e Rima.

Le infrastrutture

«Si tratta di progetti riguardanti infrastrutture viarie – spiega La presidente Enrica Busti – che appaiono come inutili, e quindi dannosi, oppure come riedizioni di vecchi progetti di non dimostrata utilità e di notevole impatto ambientale, più coerentemente sostituibili con progetti di minor impatto economico e ambientale».

Fobello e Rassa

Da cassare anche la strada tra Fobello e Bannio Anzino, che ogni tanto spunta fuori dal cassetto delle idee. Così come i 95 milioni di interventi vari in val Mastallone. «C’è poi il progetto relativo al Comune di Rassa, che propone il finanziamento totale per 2 milioni di euro di un impianto idroelettrico che è stato a suo tempo autorizzato in un’area ad elevata protezione, in deroga al divieto vigente». Anche questo da cancellare.

Le centraline

Più in generale, «sono richiesti finanziamenti per altri 13,4 milioni di euro per la realizzazione di centraline idroelettriche nella provincia di Vercelli, soprattutto in Valsesia. Sarebbe invece auspicabile – afferma la presidente di Legambiente – che detti finanziamenti fossero indirizzati esclusivamente a progetti di centraline idroelettriche su acquedotti, senza impattare su torrenti di montagna situati in zone di elevata protezione».

Le ferrovie

Da promuovere invece le ferrovie: «Si devono riattivare tutte le linee ferroviarie sospese nel corso degli ultimi dieci anni, comprese la Casale – Vercelli e la Santhià – Arona, per cui sono necessari in totale circa 162 milioni di euro».
Bene anche tutti i progetti che puntano a bonificare i tetti in amianto, promuovendo invece l’installazione di pannelli fotovoltaici.

Più verde

«E’ inoltre necessario incrementare la quantità e la qualità del verde pubblico urbano – conclude la presidente Busti – che rappresenta una “infrastruttura verde” fondamentale per migliorare la resilienza delle città all’impatto climatico e il benessere dei cittadini. Le aree periurbane, in particolare dei paesi e delle città di pianura, dovrebbero essere oggetto di rimboschimento».

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