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L’ex bomber del Gattinara si sfoga sui social: «Trattato come un criminale»

Secondo gli inquirenti Ersid Pllumbaj era l’uomo che “ripuliva” il denaro frutto dello spaccio

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Pllumbaj ersid L'ex bomber del Gattinara si sfoga sui social: «Trattato come un criminale»

L’ex bomber del Gattinara si sfoga sui social: «Trattato come un criminale». Ha scelto Instagram per dire la sua dopo essere finito nell’inchiesta “Matassa” portata a termine due settimane fa dai carabinieri di Novara contro lo spaccio di sostanze stupefacenti in città. Ersid Pllumbaj ora chiarisce.

L’ex bomber del Gattinara si sfoga sui social

L’accusa nei suoi confronti (che aveva portato l’arresto ai domiciliari) è quella di “aver ripulito” il denaro frutto dello spaccio portato avanti dall’organizzazione.
Ersid Pllumbaj, ex giocatore del Gattinara e direttore sportivo dell’Rg Ticino, ha rotto il silenzio con un post condiviso dagli avvocati Lanzo e Airò Farulla. «Ho voluto far passare qualche giorno prima di esprimere un mio pensiero su quello che è successo e su quanto è stato scritto e detto – inizia Pllumbaj -. Tre anni fa quando ho dovuto smettere di giocare a pallone per il problema che mi è stato diagnosticato è stata una mazzata psicologica pesante perché mi è crollato il mondo addosso ma piano piano sono riuscito a rifarmi una vita e raggiungere grandi obbiettivi con lavoro e grande sacrificio».

Lo sfogo sulla vicenda

E poi entra nel merito: «A distanza di pochi anni ho subito una cosa che mai nella vita avrei pensato. Inizio dicendo che chi ha avuto il piacere di conoscermi come compagno o come direttore sa i valori che ho cercato di trasmettere a tutti i compagni piccoli o grandi che siano e la mentalità che mi ha fatto raggiungere traguardi che nessuno pensava. Da direttore ho cercato sempre di trasmettere i valori veri della vita che i miei genitori mi hanno trasmesso, quelli della lealtà e il rispetto del gruppo e delle persone con le quali ho collaborato, è un mio credo che mi accompagnerà sempre. Quello che hanno fatto i giornali riguardo la mia persona è una cosa che non auguro a nessuno. Capisco il diritto di cronaca e so benissimo che nei tempi dei social l’importante è avere “visualizzazioni”, o “fare notizia”. Tuttavia, bisognerebbe prima aspettare, verificare la notizia, dati e, soprattutto, riportare le informazioni correttamente. Molto di quanto letto non corrisponde al vero. È stata messa la mia foto in prima pagina come se fossi un criminale. Non c’è stato rispetto della mia privacy e nemmeno di quella della mia famiglia. Ed è proprio per la mia famiglia che mi è dispiaciuto maggiormente».

“Tutto quello che ho raggiunto l’ho ottenuto lavorando duro”

Poi prosegue: «Chi mi conosce da tempo sa quanti sacrifici ho fatto in questi anni per dare un futuro migliore a mio figlio e alla mia famiglia, cercando di non far loro mancare niente. Spesso ho sbagliato perché ho dato più importanza al lavoro che a loro. Tutto quello che ho raggiunto nella mia vita l’ho ottenuto solo lavorando duro e onestamente in ogni momento. Andrò sempre in giro a testa alta. Nella mia vita non ho mai avuto scheletri nell’armadio e mai ne avrò. Ho ricevuto tantissimi messaggi di stima e di conforto da tantissime persone e di questo ve ne sono grato. Grazie di cuore, la mia porta per voi sarà sempre aperta. Tutto ciò mi ha aiutato anche a capire tantissime cose e tante persone. Quando le cose vanno bene e troppo facile salire sul carro dei vincitori. Io sono sempre lo stesso, sempre disponibile ad aiutare il prossimo per qualsiasi problema esso sia, vero e sincero in tutte le situazioni».

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