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Lupo attacca in Valle Anzasca: interviene il Comitato salvaguardia allevatori

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Lupo attacca in Valle Anzasca e sul caso interviene il Comitato salvaguardia allevatori.

Lupo attacca in Valle Anzasca

L’ultimo episodio è avvenuto martedì a Barzona dove i proprietari degli ovini aggrediti hanno avvertito Asl veterinaria e Carabinieri Forestali.

 

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Sul caso interviene il Comitato salvaguardia allevatori: «Gli animali erano in una recinzione “fissa” che viene utilizzata da oltre 30 anni, sempre stata sufficiente per tenere le pecore custodite in un modo ottimale anche per il benessere degli animali. Finora – almeno al nostro sapere – non risulta una normativa che una recinzione debba essere elettrificata. Se ora in poi causa lupi gli animali recintati all’ aperto nelle frazioni abitati non sono più al sicuro magari si dovrebbe cominciare a chiedersi come mai questi lupi girano in mezzo ai paesi? Come mai con un inverno così mite non stanno nel loro habitat ? Parliamo chiaro: una pecora è morta non per il mancato recinto, ma perchè qualcuno ha deciso che un grande carnivoro, un predatore che uccide per vivere, un animale che ha bisogno di 4kg di carne al giorno, può girare dove vuole e come vuole, può violare qualsiasi proprietà e ammazzare come gli pare. E’ stato sbranata una pecora, un’ altra è stata ferita, e presenta una lacerazione verticale, quindi poco compatibile con un taglio prodotto contro una qualsiasi superficie durante la fuga- il taglio sarebbe stato orizzontale- e altre risultano disperse. Sempre più frequentemente in Italia e anche in molti paesi dell’UE, si assiste a questi attacchi “anomali” da parte dei predatori: le prede vengono morsicate alla pancia o sui fianchi anziché alla gola, sventrati e quasi mai completamente divorate e questo durante tutto l’anno, quindi si può escludere il fatto che si tratti di cuccioli che imparano a cacciare. Questo fa ancor di più supporre che siano animali nati in cattività e reintrodotti in natura, cosa che, se così fosse, renderebbe la fiera, ancora più pericolosa per l’uomo visto che ormai caccia e vive a ridosso dei centri abitati, dimostrando di aver perso l’ancestrale e atavica paura nei confronti dell’essere umano…prima o poi questo fatto – ai lupi è ammesso tutto- diventerà un problema per tutti – non più solo ai valligiani della Valle Strona, della Valle Antrona e della Valle Anzasca”».

 

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