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Mio padre Pierangelo, il genitore che tutti dovrebbero avere
Mio padre Pierangelo, il genitore che tutti dovrebbero avere. Questo forse il ricordo più bello di Pierangelo Carrara, morto all’età di 66 anni nella notte tra sabato e domenica.
Mio padre Pierangelo, il genitore che tutti dovrebbero avere
«Ci ha sperato fino all’ultimo – racconta il figlio Francesco -. Non si sentiva ancora di morire. Diceva sempre che aveva ancora cose da fare e il suo pensiero era sempre per gli altri. “Non posso andarmene proprio adesso” aveva ancora detto». Ma Pierangelo Carrara aveva accettato la malattia e aveva lottato con tutte le sue forze: «Quando aveva scoperto il male non si è mai abbattuto e non si è mai lamentato con frasi del tipo “perché proprio a me?”. Aveva accettato la malattia sempre rimanendo umile. Ha affrontato quest’ultimo anno con lo spirito giusto». A gennaio era stato sottoposto a un delicato intervento alle Molinette di Torino, otto ore di operazione andata a buon fine per togliere due tumori. Aveva voluto pubblicare la sua foto ancora in un letto di ospedale con il pollice all’insù in segno di vittoria. Intervistato da Notizia Oggi in quei giorni aveva raccontato il piacere di ricevere tante visite: «Di certo non mi sento solo. Non pensavo una tale vicinanza. Mi sento carico, ho voglia di impegnarmi per il mio territorio». Purtroppo il tumore era tornato a farsi sentire nei mesi scorsi. «L’ultimo periodo è stato brutto – riprende il figlio Francesco -. Si è spento un po’ per volta».
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Ha comunque scherzato fino all’ultimo, parlando anche del suo funerale. Era fatto così Pierangelo Carrara, uno spirito goliardico e un carattere aperto in grado di dialogare davvero con tutti. «Non dimenticheremo i pranzi, il suo vivere era stare in famiglia, mangiare, ridere e divertirsi. E’ stato il papà che tutti dovrebbero avere, il migliore».
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